
Rinvio del Processo: Salvini Assente per Impegni a Milano
Ancora un rinvio per il processo che vede lo scrittore Roberto Saviano accusato di diffamazione nei confronti di Matteo Salvini, a seguito di alcuni post pubblicati nel 2018. L’udienza odierna è stata aggiornata al prossimo 25 giugno a causa di un’istanza di legittimo impedimento presentata da Salvini, il quale ha giustificato la sua assenza con impegni istituzionali a Milano. Il giudice monocratico della Capitale ha accolto la richiesta, rinviando l’audizione di Salvini, che potrebbe avvenire in videoconferenza.
La Reazione di Saviano: Accuse di Ostruzionismo
Il nuovo rinvio ha suscitato una forte reazione da parte di Roberto Saviano, che ha rilasciato una dichiarazione spontanea in aula. “Questo processo è cominciato nel febbraio del 2023 e da allora non è successo nulla”, ha dichiarato l’autore di Gomorra. Saviano ha ricordato che la querela risale all’estate del 2018, quando Salvini, “inebriato dal successo e dall’arbitrio, chiedesse i ‘pieni poteri’, tra i quali quello, con evidenza, quello di togliermi la scorta”.Saviano ha inoltre sottolineato che questa è la terza assenza giustificata di Salvini, con motivazioni che ha definito “spesso risibili”, arrivando a coinvolgere un testimone indicato dalla stessa difesa. “Il messaggio è chiaro: questo processo non si deve fare”, ha concluso lo scrittore.
Dichiarazioni Fuori dall’Aula: Disprezzo e Accuse di Deriva Antidemocratica
Lasciando il tribunale, Saviano ha espresso il suo “immenso disprezzo verso Salvini”, definendolo “un traditore della democrazia, un uomo che sta portando il Paese ad una deriva pericolosissima”. Queste parole riflettono la profonda tensione tra i due protagonisti di questa vicenda giudiziaria e politica.
Riflessioni sul Rinvio e le Accuse
Il continuo slittamento del processo Saviano-Salvini solleva interrogativi sull’effettiva volontà di giungere a una risoluzione. Le accuse di ostruzionismo mosse da Saviano aggiungono un ulteriore livello di complessità, alimentando il dibattito pubblico sulla giustizia e sull’uso politico dei processi. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso in modo trasparente e imparziale, garantendo a entrambe le parti la possibilità di esprimere le proprie ragioni.