
La seduzione degli scatti perfetti: il fenomeno ‘Shooting AI’
Il mondo dei social media è in fermento per un nuovo trend che sta spopolando su TikTok: gli ‘Shooting AI’. Grazie a diverse app basate sull’intelligenza artificiale, chiunque può trasformarsi in un modello o modella da copertina, generando book fotografici ritoccati e perfetti. Remini, una delle app più popolari, promette di mostrare la versione migliore di sé stessi, solleticando l’ego e offrendo un’illusione di bellezza ideale.
Ma cosa si nasconde dietro questi scatti patinati? A ben guardare, le immagini generate dall’IA tendono a uniformare i tratti, proponendo corpi scolpiti, sguardi intensi e angolazioni studiate, il tutto avvolto in un’aura di perfezione artificiale. Se da un lato questo può sembrare un gioco innocente, dall’altro solleva interrogativi sull’impatto di questi trend sulla percezione di sé e sull’autostima, soprattutto tra i più giovani.
Divertimento o illusione? L’ambivalenza delle app di fotoritocco
Le app di fotoritocco non sono certo una novità, ma l’intelligenza artificiale ha portato queste tecnologie a un livello superiore. PhotoDirector, Lensa AI, Starryai, EnhanceFox e Mimic sono solo alcune delle app che offrono la possibilità di trasformare le proprie foto in opere d’arte digitali, con risultati che spaziano dallo stile cartoon agli sfondi da favola. Alcune app, come Remini, permettono addirittura di vedere come si sarebbe da bambini o con il pancione, offrendo un’esperienza ludica e divertente.
Tuttavia, il trend degli ‘Shooting AI’ va oltre il semplice divertimento. La possibilità di creare scatti da copertina, tanto perfetti quanto irrealistici, può portare a un’idealizzazione della bellezza stereotipata, spingendo le persone a voler assomigliare alla propria versione artificiale. Questo fenomeno, in rapida diffusione, sta conquistando soprattutto le giovanissime, sempre più attratte dal desiderio di raggiungere standard estetici irraggiungibili, con un conseguente rischio di impatto negativo sulla propria autostima.
L’allarme degli esperti: l’impatto dell’IA sull’autostima e la percezione della bellezza
Gli esperti lanciano l’allarme sull’impatto negativo dell’intelligenza artificiale sulla percezione della bellezza e sull’autostima. Secondo recenti ricerche commissionate dal brand Dove, 1 donna su 3 sente il bisogno di cambiare il proprio aspetto fisico dopo essere stata esposta a immagini generate con l’IA che ritraggono modelli estetici irraggiungibili, e 1 donna su 4 sarebbe disposta a rinunciare a un anno della propria vita per raggiungere il suo ideale di bellezza.
Quasi 2 italiane su 3 ritengono che le donne di oggi debbano essere più fisicamente attraenti rispetto alla generazione delle loro madri, e la “check list” è sempre più ambiziosa e impossibile da soddisfare: per il 70% degli intervistati le donne e le ragazze devono apparire in salute, per il 66% devono essere snelle, e per 1 donna su 2 devono avere una vita stretta, pur essendo formose. Ugo De Giovanni, General Manager Unilever Italia, sottolinea l’importanza di sensibilizzare ed equipaggiare i giovani e l’opinione pubblica sull’uso consapevole delle nuove tecnologie, per promuovere la diversità e l’unicità di ogni individuo, affinché la bellezza sia fonte di felicità e non di disagi.
Omologazione della diversità: il rischio concreto del trend ‘Shooting AI’
La rapida diffusione del trend ‘Shooting AI’ testimonia la crescente “democratizzazione” dell’intelligenza artificiale, ormai alla portata anche di utenti senza competenze tecniche avanzate. Questo favorisce l’esplosione di nuove forme di espressione creativa, ma al contempo può influenzare profondamente i nostri canoni estetici, alimentando trend ad alto impatto culturale. Il rischio concreto è quello di omologare la diversità: soprattutto tra i più giovani, l’esposizione a standard estetici artificiali può minare l’autostima e generare insicurezza.
Giuseppe Mayer, Professore di Artificial Intelligence & Corporate Communication presso l’Università IULM, sottolinea l’importanza di promuovere una maggiore consapevolezza dei limiti e dei bias dell’IA, imparando a “addestrare” la tecnologia in modo responsabile attraverso i prompt, così da indirizzarne gli output verso modelli più inclusivi.
Un equilibrio tra innovazione e consapevolezza
Il fenomeno degli ‘Shooting AI’ è un esempio lampante di come l’intelligenza artificiale stia trasformando il nostro modo di interagire con l’immagine e la bellezza. Se da un lato queste tecnologie offrono nuove opportunità creative e di espressione personale, dall’altro è fondamentale essere consapevoli dei rischi che possono comportare, soprattutto per i più giovani. Promuovere un uso responsabile e consapevole dell’IA, educando all’importanza della diversità e dell’autostima, è essenziale per evitare che questi trend alimentino insicurezze e modelli estetici irraggiungibili.