
Una piazza, molte voci: la manifestazione pro-Europa a Roma
Sabato a Roma, la piazza si è riempita di sostenitori dell’Europa, ma le divisioni interne sono state evidenti. La manifestazione, promossa da Michele Serra e pubblicizzata su Repubblica, ha visto la partecipazione di diversi partiti d’opposizione, sebbene non tutti. L’assenza più notevole è stata quella del Movimento 5 Stelle (M5s), che ha scelto di non aderire all’iniziativa. I partiti presenti hanno espresso posizioni divergenti, in particolare sul tema del piano di riarmo dell’Unione Europea proposto dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Contrari e favorevoli: i simboli della divisione
La spaccatura tra i partecipanti si è manifestata anche attraverso i simboli scelti. I contrari al piano di riarmo hanno esibito sciarpe e vessilli con i colori della pace, mentre i sostenitori hanno sventolato bandiere giallo-blu dell’Ucraina. Gli organizzatori hanno vietato l’esposizione di simboli di partito, nel tentativo di mantenere un focus unitario sull’idea europea. Tuttavia, le differenze ideologiche sono rimaste palpabili, riflettendo le complesse dinamiche politiche interne ai singoli partiti, in particolare all’interno del Partito Democratico (PD).
Divisioni interne al PD: un partito spaccato sul riarmo
Le divisioni non si sono limitate alle differenze tra i partiti, ma si sono estese anche all’interno del PD. Esponenti vicini alla segretaria Elly Schlein hanno optato per la sciarpa della pace, in linea con i leader di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, e con il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Al contrario, i riformisti del PD hanno scelto di portare le bandiere dell’Ucraina, seguendo l’esempio del segretario di Azione, Carlo Calenda. Questa frammentazione interna si è riflessa anche nel dibattito sul voto al Parlamento europeo sul piano di riarmo, con alcuni europarlamentari, come Pina Picierno, che hanno difeso apertamente la proposta di von der Leyen, in linea con i socialisti europei e con le posizioni espresse dagli ex premier Romano Prodi e Paolo Gentiloni.
La posizione del M5s: un no deciso al riarmo
Nonostante l’editoriale di Michele Serra che criticava “la risposta armigera formulata da von der Leyen”, il M5s ha mantenuto una posizione ferma contro il piano di riarmo. Giuseppe Conte ha dichiarato che “manifestare in questo momento per questa Europa vuol dire manifestare per il riarmo”, sottolineando la contrarietà del movimento agli investimenti in armi. Questa presa di posizione ha portato il M5s a non partecipare alla manifestazione, evidenziando una divergenza di vedute significativa rispetto ad altri partiti d’opposizione.
Partecipazioni e adesioni: un fronte europeista variegato
Nonostante le divisioni, la manifestazione ha visto l’adesione di numerosi sindaci, tra cui Roberto Gualtieri di Roma e Giuseppe Sala di Milano, e della segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola. Carlo Calenda ha ribadito la sua presenza, sottolineando l’importanza di non lasciare la rappresentanza dell’europeismo a chi desidera un’Europa debole e fragile. Anche Italia Viva (Iv) ha partecipato con una delegazione, sottolineando la necessità di salvare, aggiornare e rilanciare l’identità europea. Tra i rappresentanti del PD, oltre a Elly Schlein, erano presenti i capigruppo di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, il capodelegazione in Ue Nicola Zingaretti, e numerosi esponenti delle varie aree del partito.
Riflessioni sulla frammentazione europeista
La manifestazione di Roma ha messo in luce la complessità e le contraddizioni del fronte europeista in Italia. Mentre l’idea di un’Europa unita e forte rimane un obiettivo condiviso, le strategie per raggiungerlo divergono significativamente. Il dibattito sul riarmo europeo, in particolare, ha evidenziato profonde divisioni ideologiche e politiche, che rischiano di minare la coesione interna dei partiti e la credibilità dell’europeismo stesso. Sarà fondamentale trovare un terreno comune per superare queste divisioni e costruire un’Europa capace di affrontare le sfide del futuro con unità e determinazione.