
Un successo sorprendente in terra cinese
L’esordio alla regia di Paola Cortellesi, “C’è ancora domani”, ha varcato i confini nazionali per conquistare il pubblico cinese. Presentato in anteprima al festival del cinema italiano di Shanghai e poi a Pechino, il film ha immediatamente catturato l’attenzione degli spettatori, registrando numeri impressionanti: 450mila biglietti venduti nei primi due giorni e oltre 28mila proiezioni. La stessa Cortellesi è stata accolta come una star, con fan che l’aspettavano in stazione e all’aeroporto per ottenere autografi sulle locandine. Un successo di questa portata per un film italiano non si vedeva dai tempi di “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese.
Un linguaggio universale sulla condizione femminile
Come “Perfetti sconosciuti”, che aveva saputo raccontare le nuove relazioni ai tempi del telefonino, anche “C’è ancora domani” sembra parlare al presente, affrontando il tema della condizione femminile con un linguaggio contemporaneo. La storia di Delia, ambientata nell’Italia del 1946, alla vigilia del referendum che avrebbe sancito il suffragio universale, risuona con le lotte e i diritti delle donne di oggi. Un messaggio potente che invita a non mollare e a stringere “le schede come biglietti d’amore”.
Un film premiato in Italia e apprezzato nel mondo
In Italia, “C’è ancora domani” ha ottenuto un successo straordinario, incassando oltre 37 milioni di euro e generando un ampio dibattito sul tema della condizione femminile. Ma come si spiega questo successo al di fuori del paese? Secondo i dati di Vision, il film è stato venduto in ben 126 paesi, un record assoluto, e ha riscosso un’accoglienza favorevole soprattutto in quei contesti in cui la questione dei diritti femminili è particolarmente sentita. È il caso della Cina, dove due donne hanno voluto fortemente distribuire il film, intuendone la capacità di parlare al pubblico in un momento storico di grande sensibilità verso le conquiste femminili.
“Le donne si salvano da sole”: un messaggio contemporaneo
La storia di Delia, una donna picchiata e succube del marito e del suocero, ma capace di reagire e di prendere in mano il proprio destino, è arrivata in Cina nel momento giusto. Il cuore del film, il messaggio che “le donne si salvano da sole”, è più attuale che mai e sembra aver toccato le corde giuste nel pubblico cinese. La risposta è andata oltre le aspettative, con un gradimento altissimo (9.4) sull’autorevole sito di recensioni douban e un tam tam mediatico che ha generato poster, trailer, gadget e persino una birra dedicata al film. Un successo che ha portato Paola Cortellesi a essere accolta con un tappeto di rose a Pechino, per un film che si conferma un vero e proprio fenomeno culturale.
Un successo che parla di noi
Il successo di “C’è ancora domani” in Cina è una notizia che ci riempie di orgoglio. Dimostra come il cinema italiano possa ancora parlare al mondo, affrontando temi universali con sensibilità e intelligenza. La storia di Delia è la storia di tante donne, ieri come oggi, che lottano per la propria dignità e per i propri diritti. Un film che ci invita a non dimenticare il passato, ma soprattutto a guardare al futuro con speranza e determinazione.