
Il ritorno di Checco Zalone: musica e ironia per la Festa della Donna
Checco Zalone ha scelto un giorno significativo, la Festa della Donna, per lanciare il suo nuovo brano ‘L’ultimo giorno di patriarcato’, accompagnato da un cortometraggio che promette di far discutere. Con il suo inconfondibile stile ironico e comico, Zalone affronta un tema delicato come il patriarcato, prendendo in giro gli stereotipi di genere e le dinamiche di potere che ancora oggi persistono nella società. Il brano è disponibile su tutte le piattaforme digitali, mentre il cortometraggio è stato girato a Castel San Pietro Romano, un suggestivo borgo alle porte di Roma, riconosciuto come uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’, con la regia di Gennaro Nunziante.
San Masculo: il paese che dice addio al patriarcato
Il cortometraggio si apre in un’ambientazione pittoresca: il paesino immaginario di San Masculo, che si distingue per essere la prima località a vietare il patriarcato. La scena iniziale mostra un gruppo di uomini seduti ai tavolini del ‘Caffè Nerchia’, simbolo di un mondo che sta per essere stravolto. La moglie di Zalone, interpretata da Vanessa Scalera, nota per il suo ruolo nella serie ‘Imma Tataranni’, incarna la figura della donna che, in un ultimo atto di sottomissione, serve il caffè a letto al marito e stira l’ultima camicia. La canzone che accompagna queste immagini, intrisa di sarcasmo, sottolinea il senso di smarrimento e la paura del cambiamento che pervadono il protagonista.
Tra lasagna bruciata e shopping compulsivo: la vita a San Masculo dopo il divieto
La narrazione prosegue con l’affissione in piazza di un avviso della Gazzetta Ufficiale che sancisce il divieto di patriarcato, punito con una multa. Gli uomini del paese appaiono perplessi e disorientati. Zalone, nel frattempo, si mostra alle prese con le faccende domestiche, lavando e stirando ‘per amore’, ma con risultati disastrosi. La scena si sposta poi al ‘Caffè Perchia’, dove le donne, ora libere dai vincoli del patriarcato, si dedicano ad apericena e shopping compulsivo. Zalone, invece, è relegato a casa con i figli, per poi essere visto al guinzaglio della moglie, in una chiara inversione dei ruoli di potere.
Un finale amaro: la perdita e la riflessione
Il cortometraggio si conclude con un finale amaro: la moglie di Zalone lo lascia per un toy boy, e lui si ritrova solo sulla terrazza, tra i panni stesi, a contemplare un panno giallo. La canzone si chiude con una nota di rassegnazione e disillusione. ‘L’ultimo giorno di patriarcato’ è un’opera che, attraverso la lente deformante dell’ironia, invita a riflettere sulle dinamiche di genere, sui ruoli sociali e sulla necessità di un cambiamento culturale profondo.
Oltre la risata: un’analisi del messaggio di Zalone
‘L’ultimo giorno di patriarcato’ è molto più di una semplice parodia. Checco Zalone, con la sua consueta abilità, utilizza l’umorismo per affrontare un tema complesso e attuale come il patriarcato. Il cortometraggio, pur facendo ridere, stimola una riflessione critica sui ruoli di genere, sulle disuguaglianze e sulla necessità di un cambiamento culturale che porti a una società più equa e inclusiva. La scelta di ambientare la storia in un piccolo borgo, simbolo di una tradizione radicata, rende il messaggio ancora più incisivo. Zalone non offre soluzioni facili, ma invita a interrogarsi e a mettere in discussione i modelli culturali dominanti.