
La denuncia del Codacons: una “casta discografica” a Sanremo?
Il Codacons aveva sollevato dubbi sulla trasparenza e sull’equità del processo di selezione delle canzoni per il Festival di Sanremo 2025. L’associazione dei consumatori aveva evidenziato come una parte significativa dei brani in gara fosse stata scritta dagli stessi autori che avevano firmato molti brani dell’edizione precedente. Questa concentrazione, secondo il Codacons, poteva configurare una sorta di “casta discografica”, potenzialmente dannosa per i cantanti emergenti e per la varietà dell’offerta musicale.
L’associazione aveva presentato un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), chiedendo di accertare se questa eccessiva concentrazione di canzoni nelle mani di pochi autori potesse rappresentare un danno per la concorrenza. Il Codacons aveva inoltre sottolineato i possibili risvolti negativi per gli utenti, che avrebbero potuto subire un appiattimento dello stile dei brani in gara, e per gli altri autori esclusi dal Festival, considerando i diritti d’autore incamerati da chi firma testi e musiche dei brani in gara a Sanremo.
La decisione dell’Antitrust: nessun illecito concorrenziale
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha esaminato attentamente la segnalazione del Codacons, ma ha concluso che i fatti denunciati non rientrano nell’ambito delle proprie competenze. In una nota ufficiale, l’Antitrust ha comunicato di aver valutato i fatti denunciati e le loro possibili implicazioni dal punto di vista della tutela della concorrenza, ma di aver riscontrato che tali fatti esulano dall’ambito delle proprie competenze, non integrando alcuna delle ipotesi di illecito concorrenziale previste dalla disciplina antitrust nazionale ed eurounitaria.
Secondo l’Antitrust, le modalità di selezione dei brani di una singola manifestazione canora, indipendentemente da come questa viene realizzata, non attengono a profili di concorrenza nei mercati interessati. In altre parole, la selezione delle canzoni per Sanremo, pur essendo un evento di grande risonanza mediatica, non può essere considerata una violazione delle regole sulla concorrenza.
Implicazioni e reazioni
La decisione dell’Antitrust ha suscitato reazioni contrastanti. Il Codacons ha espresso delusione per l’archiviazione dell’esposto, ribadendo la necessità di garantire maggiore trasparenza e pluralismo nel mondo della musica. Altri osservatori, invece, hanno accolto con favore la decisione dell’Autorità, sottolineando come il Festival di Sanremo sia un evento artistico e culturale, e non un mercato regolato dalle leggi sulla concorrenza.
La questione sollevata dal Codacons, tuttavia, rimane aperta. Il dibattito sulla trasparenza e sull’equità del processo di selezione delle canzoni per Sanremo è destinato a continuare, così come la riflessione sul ruolo degli autori e sulla necessità di garantire spazio e opportunità a tutti gli artisti, emergenti e affermati.
Riflessioni sulla libertà artistica e la competizione nel mondo della musica
La decisione dell’Antitrust solleva interrogativi importanti sul delicato equilibrio tra la libertà artistica e le dinamiche competitive nel settore musicale. Se da un lato è fondamentale preservare l’autonomia delle scelte artistiche e creative, dall’altro è altrettanto importante garantire pari opportunità a tutti gli artisti e autori, evitando la creazione di monopoli o posizioni dominanti che possano limitare la diversità e la qualità dell’offerta musicale. Il caso di Sanremo, con la sua grande visibilità e il suo impatto sul mercato discografico, rappresenta un banco di prova significativo per trovare un punto di incontro tra queste esigenze.