
Un cambio di paradigma nel linguaggio sulla disabilità
L’Istituto Treccani segna un punto di svolta nel modo in cui la disabilità viene rappresentata nel linguaggio pubblico. Nella nuova Appendice XI dell’Enciclopedia Italiana, curata da Elena Vivaldi, si sottolinea l’importanza di abbandonare termini considerati obsoleti e discriminatori, come “minorato” e “handicappato”, a favore di un linguaggio che promuova l’inclusione e il rispetto della dignità di ogni persona.
Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza che le parole non sono neutre, ma contribuiscono a plasmare la percezione della realtà e a influenzare le relazioni sociali. Un linguaggio inclusivo, al contrario, può favorire l’eguaglianza sostanziale e l’eliminazione delle barriere che ostacolano la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita sociale, economica e culturale.
L’articolo 38 della Costituzione e l’evoluzione del pensiero
Il termine “minorato”, ancora presente nell’articolo 38 della Costituzione Italiana, viene considerato dalla Treccani non più conforme allo spirito e alle finalità della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. L’articolo in questione recita: “Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale”.
Elena Vivaldi, nella voce “Disabilità”, ricostruisce la storia della diversità, oggi considerata una ricchezza per la società. Sottolinea come il linguaggio debba tutelare le persone con disabilità, riconoscendo la disabilità come una delle possibili espressioni della dimensione umana.
La Treccani evidenzia che il linguaggio utilizzato nell’articolo 38 rifletteva la mentalità dell’epoca in cui la Costituzione fu scritta, ma che oggi è necessario un aggiornamento per promuovere un’effettiva inclusione e pari opportunità.
La nuova Appendice XI: una finestra sulla contemporaneità
La nuova Appendice XI dell’Enciclopedia Italiana, pubblicata in occasione del centenario della Treccani, rappresenta una riflessione e una presa di posizione sull’attualità. Sotto la direzione scientifica di Carlo Ossola e Massimo Bray, l’appendice si compone di oltre 350 lemmi, sottolemmi e focus di approfondimento, accompagnati da oltre 700 immagini, che offrono una chiave di lettura del mondo contemporaneo dal punto di vista politico, tecnologico, economico e culturale.
L’opera è arricchita da un terzo volume, “1925-2025. La nostra storia”, che ripercorre la storia dell’Istituto attraverso documenti fondamentali, biografie degli autori e una presentazione completa delle opere realizzate in cento anni di attività.
Un impegno per l’eguaglianza sostanziale
L’iniziativa della Treccani si inserisce in un contesto più ampio di impegno per l’eguaglianza sostanziale e l’eliminazione delle situazioni di svantaggio che impediscono alle persone con disabilità di godere delle stesse opportunità degli altri. Questo impegno si traduce in azioni concrete, come la predisposizione di soluzioni ragionevoli per l’accesso e la crescita professionale, e un’adeguata formazione.
L’obiettivo è quello di creare una società più inclusiva e rispettosa delle diversità, in cui ogni persona possa esprimere il proprio potenziale e contribuire attivamente al progresso collettivo.
Un passo avanti verso una società più inclusiva
L’iniziativa della Treccani rappresenta un importante passo avanti verso una società più inclusiva e consapevole. Il linguaggio è uno strumento potente, e l’adozione di termini rispettosi e non discriminatori può contribuire a cambiare la percezione della disabilità e a promuovere un’effettiva uguaglianza di opportunità. È fondamentale che questa sensibilità si diffonda in tutti gli ambiti della vita sociale, a partire dalle istituzioni e dai media, per costruire un futuro in cui la diversità sia vista come una ricchezza e non come un limite.