
Wilmore: “Massimo rispetto per Trump e Musk, ma la politica non influenza le nostre decisioni”
In una conferenza stampa trasmessa direttamente dall’orbita terrestre, l’astronauta Butch Wilmore ha voluto chiarire la posizione sua e della collega Sunita Williams in merito alle controversie sollevate da figure di spicco come Donald Trump ed Elon Musk. Wilmore ha espresso il suo rispetto e la sua ammirazione per entrambi, sottolineando l’importanza del loro contributo ai voli spaziali umani e alla nazione. Tuttavia, ha ribadito con fermezza che le decisioni operative della Nasa, inclusa la loro permanenza prolungata sulla ISS, non sono influenzate da considerazioni politiche.
“Tutti noi abbiamo il massimo rispetto per il signor Musk e, ovviamente, rispetto e ammirazione per il nostro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump,” ha dichiarato Wilmore. “Apprezziamo tutto quello che fanno per noi, per i voli spaziali umani, per la nostra nazione. Le parole che hanno detto, la politica intendo, fa parte della vita. Lo capiamo.”
Pianificazione e preparazione: la chiave per affrontare l’ignoto nello spazio
Wilmore ha spiegato che la loro missione era stata concepita per affrontare eventuali imprevisti e prolungamenti della permanenza a bordo della ISS. “Dal nostro punto di vista, siamo venuti qui preparati a rimanere a lungo, anche se avevamo programmato di restarci poco,” ha affermato. “Questo è ciò che facciamo nei voli spaziali umani: pianificare per affrontare l’ignoto e gli imprevisti, e lo abbiamo fatto. È per questo che siamo passati direttamente alla Crew 9, alla Expedition 72 come abbiamo fatto. Ed è stata una transizione fluida, perché l’avevamo pianificata in anticipo ed eravamo preparati.”
L’astronauta ha inoltre negato di essere a conoscenza di una presunta proposta di Elon Musk alla Casa Bianca per riportarli sulla Terra l’anno scorso, sottolineando ulteriormente la distanza tra le dinamiche politiche e le operazioni spaziali.
Williams: “La ISS è nel suo periodo migliore, sfruttiamola fino al 2030”
Sunita Williams ha espresso il suo dissenso rispetto all’idea di dismettere anticipatamente la Stazione Spaziale Internazionale, una proposta avanzata anche da Elon Musk. “La Stazione spaziale sta andando alla grande, è davvero fantastica: direi che siamo nel nostro periodo migliore,” ha affermato Williams. “Abbiamo tutta la potenza, tutte le strutture sono in funzione. Quindi penso che adesso non sia il momento giusto per dire basta.”
L’astronauta ha sostenuto con forza la necessità di continuare le attività sulla ISS fino al 2030, come previsto dalla Nasa, per massimizzare il ritorno sugli investimenti dei contribuenti e dei partner internazionali. “Dovremmo sfruttare al meglio questa stazione spaziale per i nostri contribuenti e per tutti i nostri partner internazionali, mantenere i nostri obblighi e fare quella scienza di livello mondiale di cui questo laboratorio è capace,” ha concluso Williams.
Un equilibrio delicato tra politica, innovazione e ricerca spaziale
La vicenda degli astronauti ‘bloccati’ sulla ISS evidenzia la complessa interazione tra politica, innovazione tecnologica e ricerca scientifica nel settore aerospaziale. Mentre figure come Trump e Musk possono influenzare l’opinione pubblica e le strategie future, è fondamentale che le decisioni operative e scientifiche rimangano basate su criteri oggettivi e nell’interesse della collettività. La Stazione Spaziale Internazionale rappresenta un patrimonio inestimabile per la scienza e la cooperazione internazionale, e il suo utilizzo ottimale fino al 2030 appare una scelta saggia e lungimirante.