
La protesta della sorella di Chukwuka Nweke
All’indomani della sentenza che ha visto Chukwuka Nweke condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Trento per l’omicidio e lo stupro di Iris Setti, la sorella dell’uomo, Antonia Nweke, ha organizzato un presidio di protesta di fronte al Tribunale di Trento. L’obiettivo della manifestazione era sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla condizione del fratello, sostenendo che necessiti di cure mediche adeguate piuttosto che di una pena detentiva a vita.
Le dichiarazioni di Antonia Nweke
“L’ergastolo è un’ingiustizia: lui è malato e ha bisogno di cure”, ha dichiarato Antonia Nweke, brandendo un manifesto con la scritta “Mio fratello è malato e ha bisogno di cure”. La donna ha inoltre accusato le istituzioni di essere corresponsabili del tragico evento, insinuando una mancanza di supporto e di intervento tempestivo nei confronti del fratello, il cui disagio psichico era, a suo dire, noto da tempo.
Le difficoltà familiari e le richieste di aiuto
Antonia Nweke era già stata ascoltata durante il processo in qualità di testimone della difesa, dove aveva descritto le difficoltà incontrate dalla famiglia nel gestire il comportamento del fratello. In quella sede, la donna aveva rivelato di aver ripetutamente sollecitato i servizi sociali, a partire dal 2018, affinché fornissero assistenza e disponessero un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) per Chukwuka, evidenziando una presunta inerzia da parte delle autorità competenti.
La sentenza di condanna
La Corte d’assise di Trento ha emesso la sentenza di ergastolo nei confronti di Chukwuka Nweke, ritenendolo colpevole dell’omicidio, dello stupro e della rapina ai danni di Iris Setti, nonché di un’altra aggressione. Il tribunale ha respinto la richiesta della difesa di riconoscere l’incapacità di intendere e di volere dell’imputato al momento dei fatti, escludendo anche l’applicazione di attenuanti generiche. La decisione ha suscitato reazioni contrastanti, con la famiglia Nweke che continua a invocare un trattamento sanitario adeguato per il condannato.
Riflessioni sulla vicenda
La vicenda di Chukwuka Nweke e Iris Setti solleva interrogativi complessi sull’efficacia dei servizi sociali e sanitari nel gestire persone con problemi psichiatrici. La protesta della sorella di Nweke evidenzia un senso di abbandono e di frustrazione nei confronti delle istituzioni, chiamate a rispondere sulla tempestività e adeguatezza dei loro interventi. La condanna all’ergastolo, pur rappresentando una risposta giudiziaria al grave crimine commesso, non esaurisce la necessità di una riflessione più ampia sulle politiche di salute mentale e sulla prevenzione della violenza.