
Proteste e tensioni all’Istituto Rossellini
La mattinata all’Istituto Rossellini di Roma è stata segnata da momenti di alta tensione durante un’iniziativa dedicata al tema delle foibe, promossa dal senatore di Fratelli d’Italia, Roberto Menia. All’esterno dell’istituto, un presidio organizzato dagli studenti del movimento Osa (Opposizione Studentesca d’Alternativa) ha dato luogo a scontri con le forze dell’ordine, intervenute per gestire la situazione.
La contestazione studentesca
Secondo quanto riportato dal movimento studentesco Osa attraverso i propri canali social, la polizia avrebbe cercato di impedire l’accesso degli studenti all’evento. Alcuni manifestanti sono comunque riusciti a entrare nell’istituto e a contestare il senatore Menia. I video pubblicati sui social media mostrano gli studenti accendere fumogeni all’esterno dell’istituto ed esporre uno striscione con la scritta ‘Partigiani nelle scuole’.
Allarme rosso nelle scuole e sciopero studentesco
Gli studenti di Osa hanno denunciato lo stato di emergenza in cui versano le scuole e hanno ribadito la loro opposizione alla ‘propaganda del governo’ all’interno degli istituti scolastici. Annunciano inoltre uno sciopero per il 4 aprile, con l’obiettivo di ‘lanciare l’allarme rosso in tutti gli istituti’.
La versione della questura e la reazione politica
Fonti della questura, pur confermando i tentativi di opposizione dei manifestanti, hanno precisato che l’evento si è svolto regolarmente e senza l’uso della forza. Inoltre, gli organizzatori avrebbero consentito l’accesso a una delegazione di manifestanti. L’accaduto ha suscitato la reazione del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha espresso solidarietà al senatore Menia e ha condannato ogni forma di intimidazione e violenza contro la libertà di espressione. La Russa ha sottolineato l’importanza di garantire il confronto e l’inclusione nelle scuole e nelle università, nel rispetto delle opinioni altrui.
Il contesto delle foibe e la memoria storica
L’iniziativa promossa dal senatore Menia si inserisce nel contesto del Giorno del Ricordo, una ricorrenza istituita per commemorare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata. Le foibe sono cavità carsiche utilizzate come fosse comuni durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, in cui furono gettati prigionieri politici, militari e civili, spesso di nazionalità italiana, da parte dei partigiani jugoslavi. La questione delle foibe è ancora oggi oggetto di dibattito e interpretazioni diverse, e rappresenta una ferita aperta nella memoria collettiva italiana.
Riflessioni sull’equilibrio tra memoria, dibattito e contestazione
Gli eventi all’Istituto Rossellini sollevano interrogativi importanti sul delicato equilibrio tra il diritto alla memoria, la libertà di espressione e il diritto di contestazione. È fondamentale che le scuole e le università rimangano luoghi di confronto aperto e rispettoso, dove tutte le voci possano essere ascoltate e dove la storia possa essere analizzata in modo critico e approfondito, senza cedere a strumentalizzazioni o negazionismi.