
Un Oratorio sotto assedio: La decisione drastica del Parroco
La parrocchia di Santa Maria Regina dei Martiri, situata nella periferia sud di Roma, nel quartiere di Dragona, è stata teatro di una serie di episodi preoccupanti che hanno spinto il parroco, Don Daniele, a prendere una decisione drastica: l’oratorio sarà ‘a numero chiuso’. Questa misura, senza precedenti, è stata adottata in risposta a ripetuti atti di bullismo, vandalismo, bestemmie e parolacce, culminati in una vile aggressione razzista ai danni del viceparroco, Don Exùpery, originario della Tanzania.
Secondo quanto riportato dal Messaggero, Don Daniele ha deciso che, d’ora in poi, ogni minorenne che vorrà accedere all’oratorio dovrà fornire nome, cognome e recapito telefonico di uno dei genitori. L’obiettivo è chiaro: tutelare i ‘bravi ragazzi’ che frequentano la parrocchia e garantire un ambiente sicuro e sereno per tutti.
Una lunga serie di problematiche: Le misure di sicurezza precedenti
La decisione di Don Daniele non è un fulmine a ciel sereno, ma il culmine di una serie di interventi volti a ripristinare l’ordine e il decoro all’interno e nei pressi della chiesa. Già un paio d’anni fa, il sacerdote aveva provveduto a installare un cancello davanti al sagrato, spesso trasformato in bivacco notturno da gruppi di giovani che lasciavano dietro di sé rifiuti e bottiglie vuote. Inoltre, per contrastare il bullismo e le scorribande, erano state installate telecamere di sicurezza.
Nonostante questi sforzi, la situazione è precipitata nelle ultime settimane. Un episodio particolarmente grave ha visto un giovane lanciare una sigaretta elettronica contro una volontaria, colpendola a pochi centimetri da un occhio. Ma l’episodio che ha fatto traboccare il vaso è stata l’aggressione razzista subita da Don Exùpery, accerchiato, insultato e schiaffeggiato da una ventina di minorenni.
La reazione della comunità e le sfide del territorio
Per il momento, Don Daniele ha scelto di non denunciare nessuno, ma si riserva di segnalare ai carabinieri di Acilia qualsiasi atto contro la legge. Il sacerdote è consapevole delle difficoltà del territorio: ‘L’oratorio è frequentato da tanti bravi ragazzi ma anche da una minoranza che viene da famiglie difficili’, ha dichiarato al quotidiano romano. ‘Questa è una parrocchia di frontiera in una piazza di spaccio. Non è facile vivere in questa zona senza punti di aggregazione per i ragazzi’.
Nonostante le sfide, Don Daniele è determinato a proteggere i bambini e i ragazzi che frequentano l’oratorio e il campetto. La sua decisione, a quanto riportato, è stata accolta con favore dalle famiglie, che vedono in questa misura un modo per garantire la sicurezza e la serenità dei propri figli.
Riflessioni su una misura estrema: Un segnale di allarme per la società
La decisione del parroco di Santa Maria Regina dei Martiri è un segnale di allarme che non può essere ignorato. Se da un lato è comprensibile la necessità di tutelare i frequentatori onesti dell’oratorio, dall’altro è preoccupante che si debba ricorrere a misure così drastiche per garantire la sicurezza e il decoro. Questa vicenda solleva interrogativi profondi sul disagio giovanile, sull’integrazione e sul ruolo delle istituzioni nel contrastare la criminalità e la marginalità sociale. È fondamentale che la comunità, le famiglie e le istituzioni si uniscano per affrontare le cause profonde di questi problemi e offrire ai giovani alternative positive e opportunità di crescita.