Un 8 Marzo all’insegna della protesta e della rivendicazione
L’8 marzo ha visto una mobilitazione di massa in tutta Italia, con la marea fucsia che ha invaso le piazze di 60 città. L’evento, organizzato da ‘Non Una Di Meno’, ha portato in strada migliaia di persone unite contro il patriarcato, la guerra e il precariato. Lo slogan transfemminista “Lotto, boicotto, sciopero” ha risuonato tra fumogeni viola e fucsia, bandiere della pace e della Palestina.
Nella capitale, Roma, quasi 30 mila persone hanno sfilato esprimendo il loro malcontento con cartelli e slogan incisivi come “Stanca di vivere nella paura, non resta che rabbia” e “Siete fortunati che vogliamo uguaglianza e non vendetta”. Il corteo, partito da piazza Vittorio, ha raggiunto il Circo Massimo, con i partecipanti che si sono definiti una marea inarrestabile presente in tutto il mondo, dall’Argentina agli Stati Uniti.
Critiche al Governo Meloni e al Reato di Femminicidio
Durante la giornata, molte sono state le critiche rivolte al governo Meloni, in particolare riguardo all’introduzione del reato di femminicidio. Serena Fredda di Non una di meno ha definito tale mossa come “propagandistica”, sottolineando come l’aumento delle pene non rappresenti una reale deterrenza. Il ricordo di Giulia Cecchettin è stato centrale, con chiavi in mano agitate in aria per un minuto di ‘rumore’ in diverse piazze italiane.
Anche il padre di Giulia Cecchettin ha espresso la sua opinione, accogliendo positivamente l’introduzione del reato di femminicidio come una presa di coscienza collettiva, ma sottolineando come ciò non possa bastare e sia necessaria un’azione culturale più ampia.
Azioni in Tutta Italia: Da Milano a Napoli, passando per Torino e Pisa
La protesta si è estesa a macchia d’olio in tutta Italia. A Milano, migliaia di persone hanno sfilato in corteo, creando una ‘zona fucsia’ nella cosiddetta ‘zona rossa’ della città. A Napoli, uno stendardo raffigurante la Madonna con una pillola abortiva al posto del cuore di Gesù ha suscitato reazioni contrastanti.
Diverse azioni sono state intraprese contro la Leonardo, azienda leader nella produzione di armi. A Pisa, attiviste con il volto coperto hanno lanciato palloncini pieni di vernice fucsia nel cortile della “fabbrica di morte”. A Torino, la sede della Leonardo è stata bersagliata con uova di vernice e una battitura ai cancelli, con i manifestanti che hanno divelto la sbarra del passaggio pedonale e lasciato scritte e manifesti.
Sempre a Torino, è stata imbrattata con vernice rossa e viola la riproduzione di un aereo davanti alla sede dell’azienda Thales Alenia. Nel capoluogo piemontese, alcune fotografie di Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen sono state coperte da impronte di mani insanguinate. A Roma, gli studenti del movimento Osa hanno fatto un blitz al Ministero dell’istruzione, rivendicando un’educazione sessuo-affettiva in ogni scuola.
Un Bilancio dell’8 Marzo: Tra Protesta, Rivendicazioni e la Necessità di un Cambiamento Culturale
L’8 marzo ha rappresentato una giornata di forte mobilitazione e rivendicazione per i diritti delle donne in Italia. Le proteste e le azioni intraprese in diverse città hanno evidenziato la necessità di un cambiamento culturale profondo, che vada oltre l’introduzione di nuove leggi e pene. La marea fucsia ha portato in piazza le istanze di una società più giusta e inclusiva, libera dal patriarcato, dalla violenza e dalla discriminazione.