
Accuse esplosive a Tel Aviv
Davanti a circa 2.000 manifestanti riuniti a Tel Aviv, Yotam Cohen, fratello del soldato israeliano Nimrod Cohen tenuto prigioniero a Gaza, ha lanciato accuse pesanti contro il governo di Benyamin Netanyahu. Cohen ha affermato che Israele sta “violando l’accordo di cessate il fuoco” e il rilascio degli ostaggi raggiunto con Hamas, mettendo in discussione l’impegno del governo nel riportare a casa i prigionieri. La manifestazione, tenutasi di fronte al quartier generale dell’Idf, la Kirya, ha visto Cohen esprimere profonda frustrazione e delusione.
Netanyahu e Dermer nel mirino
Le accuse di Cohen si sono concentrate in particolare sul primo ministro Benyamin Netanyahu e sul nuovo responsabile dei negoziati sugli ostaggi, il ministro per gli Affari Strategici Ron Dermer. Secondo Cohen, i due starebbero attivamente cercando di convincere l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che la maggior parte degli ostaggi è deceduta e che, di conseguenza, l’accordo di rilascio non è più necessario. Questa affermazione, se confermata, getterebbe una luce sinistra sulle strategie del governo israeliano e sulla sua reale volontà di negoziare la liberazione degli ostaggi.
Il ruolo di Trump e i colloqui diretti con Hamas
Cohen ha fatto riferimento ai colloqui diretti tra Donald Trump e Hamas, riportati da Axios e successivamente confermati dalla Casa Bianca, per sostenere la sua tesi. Secondo Cohen, questi colloqui dimostrano che i leader stranieri “hanno già capito che Israele non è poi così interessato a liberare i suoi ostaggi”. L’affermazione che leader stranieri percepiscano una mancanza di impegno da parte di Israele aggiunge un ulteriore livello di complessità alla già delicata situazione.
“È un imbarazzo essere israeliani”
Le parole di Cohen sono state cariche di emozione e disillusione. “È un imbarazzo essere israeliani,” ha gridato, esprimendo un sentimento di vergogna e tradimento. “Lo Stato di Israele sta tradendo gli ostaggi, Netanyahu e Dermer stanno tradendo gli ostaggi.” Queste affermazioni riflettono la crescente frustrazione e rabbia tra le famiglie degli ostaggi e i loro sostenitori, che temono che il governo non stia facendo abbastanza per riportare a casa i loro cari.
Il nodo del ritiro da Gaza
Nimrod Cohen, il fratello di Yotam, dovrebbe essere rilasciato nella seconda fase dell’accordo, che prevede il ritiro di Israele da Gaza. Questa condizione, tuttavia, è considerata inaccettabile per i partner della coalizione di estrema destra di Netanyahu, creando un ostacolo significativo al raggiungimento di un accordo. Yotam Cohen ha sottolineato che “siamo al giorno 50 dell’accordo, e Israele sta violando l’intesa,” evidenziando l’urgenza della situazione e la necessità di trovare una soluzione.
Un quadro complesso e preoccupante
Le accuse di Yotam Cohen dipingono un quadro complesso e preoccupante della situazione degli ostaggi israeliani a Gaza. Se confermate, le affermazioni che Netanyahu e Dermer stiano sabotando l’accordo di rilascio rappresenterebbero un grave tradimento nei confronti delle famiglie degli ostaggi e dell’intera nazione. È fondamentale che queste accuse vengano investigate a fondo e che il governo israeliano dimostri un impegno reale e inequivocabile per la liberazione degli ostaggi.