
La protesta a Río Cauto
Nella città di Río Cauto, situata nella provincia di Granma, nel sudest di Cuba, centinaia di persone hanno manifestato per chiedere la liberazione di Mayelín Carrasco Álvarez, una donna di 47 anni e madre di tre figli. L’arresto di Carrasco Álvarez è avvenuto mercoledì, in seguito alle sue denunce pubbliche riguardanti la grave situazione di fame e abbandono statale che affligge la regione. I manifestanti hanno espresso con forza il loro sostegno alla donna, gridando “Vogliamo Mayelín libera!”.
Denunce e testimonianze
L’ex prigioniero politico José Daniel Ferrer, coordinatore dell’Unione patriottica di Cuba (Unpacu), il principale movimento sociale non comunista dell’isola, ha diffuso un video della protesta su Youtube. Ferrer ha sottolineato come la manifestazione sia una chiara espressione del malcontento popolare nei confronti delle condizioni di vita precarie e della mancanza di supporto da parte del governo. L’organizzazione Giustizia 11J ha denunciato su X (precedentemente Twitter) l’invio di auto pattuglia verso il luogo della protesta, temendo una repressione violenta della manifestazione pacifica. L’organizzazione ha esortato il regime cubano a rispettare il diritto alla protesta pacifica e a liberare immediatamente Mayelín Carrasco Álvarez, definendo la sua detenzione come arbitraria e una violazione della libertà di espressione.
Interruzione della connessione internet
José Daniel Ferrer ha inoltre denunciato che il regime cubano ha interrotto la connessione internet nella regione di Río Cauto per impedire la diffusione di video e informazioni sulla protesta. Questa tattica, secondo Ferrer, mira a sopprimere la visibilità della crescente opposizione popolare e a limitare la solidarietà verso Mayelín Carrasco Álvarez. La mancanza di accesso a internet rende difficile per i media indipendenti e per i cittadini documentare e condividere la realtà della situazione, isolando ulteriormente la comunità di Río Cauto.
Contesto socio-economico di Granma
La provincia di Granma, dove si trova Río Cauto, è una delle regioni più povere di Cuba. La sua economia è prevalentemente agricola, con una forte dipendenza dalla coltivazione di canna da zucchero e riso. Tuttavia, la mancanza di investimenti, le inefficienze del sistema statale e le frequenti calamità naturali hanno portato a una cronica scarsità di cibo e beni di prima necessità. La situazione è ulteriormente aggravata dalle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti, che limitano l’accesso a risorse e mercati internazionali. In questo contesto, le denunce di Mayelín Carrasco Álvarez sulla fame e l’abbandono statale risuonano profondamente tra la popolazione, esasperata dalle difficoltà quotidiane e dalla mancanza di prospettive.
Riflessioni sulla situazione a Cuba
La vicenda di Mayelín Carrasco Álvarez e le proteste a Río Cauto evidenziano la crescente tensione sociale a Cuba, alimentata da una crisi economica persistente e dalla mancanza di libertà di espressione. L’arresto di una madre che denuncia la fame e la successiva repressione delle proteste pacifiche sollevano serie preoccupazioni sulla violazione dei diritti umani e sulla capacità del governo di rispondere alle esigenze della popolazione. È fondamentale che la comunità internazionale monitori attentamente la situazione e continui a esercitare pressioni affinché il governo cubano rispetti i diritti fondamentali e promuova un dialogo aperto con la società civile.