Escluse le ipotesi di suicidio e incidente
La super perizia sul caso di Liliana Resinovich, firmata da Cristina Cattaneo, Stefano Vanin, Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone, ha escluso categoricamente l’ipotesi che le lesioni traumatico-contusive riscontrate sul corpo della donna possano essere attribuite a un evento accidentale. Gli esperti hanno inoltre affermato che non vi sono elementi tecnico-scientifici che supportino l’ipotesi del suicidio.
Omicidio per soffocazione esterna diretta
Le evidenze tecniche a disposizione, secondo gli esperti, convergono verso uno scenario in cui solo una dinamica omicidiaria, concretizzatasi attraverso una soffocazione esterna diretta, trova una plausibile spiegazione tecnica. Questa conclusione ribalta completamente le precedenti ipotesi investigative.
Richiesta di nuove indagini genetiche
La perizia suggerisce di effettuare approfondimenti genetici, utilizzando nuove tecnologie di sequenziamento ultramassivo (NGS), sui reperti piliferi trovati sugli indumenti, sui sacchetti che avvolgevano il capo e sui peli pubici della vittima. L’obiettivo è la ricerca di terze persone coinvolte nel crimine. Analoga richiesta è stata estesa all’analisi di tutti gli estratti esistenti delle indagini genetiche già effettuate e dei campioni precedentemente prelevati dalla polizia scientifica.
Causa e data della morte
La causa della morte è stata ricondotta a un’asfissia meccanica esterna, tecnicamente una soffocazione esterna diretta, contestuale o immediatamente successiva all’applicazione di lesioni contusive al capo, alla mano destra e, molto probabilmente, ad altre parti del corpo come torace e arti. La morte, con elevatissima probabilità, si colloca nella mattinata del 14 dicembre 2021, giorno della scomparsa di Liliana Resinovich. È inoltre molto probabile che il corpo sia sempre rimasto nello stesso luogo in cui è stato ritrovato.
Esclusa l’ipotesi del congelamento del corpo
Gli esperti hanno escluso la possibilità che il corpo di Liliana Resinovich sia stato sottoposto a procedure di congelamento, smentendo ulteriori speculazioni emerse nel corso delle indagini.
La Procura di Trieste al lavoro
La Procura di Trieste, guidata dal procuratore facente funzioni Federico Frezza, è al lavoro per esaminare nel dettaglio la consulenza di oltre 200 pagine. Il fascicolo è stato assegnato alla pm Ilaria Iozzi, che dovrà coordinare le nuove indagini suggerite dagli esperti. Al momento, non risultano provvedimenti di misura cautelare. La magistratura ha a disposizione anche il materiale raccolto nella prima fase delle indagini.
Implicazioni e prossimi passi
La super perizia rappresenta una svolta significativa nel caso Resinovich, spostando l’attenzione degli inquirenti verso l’ipotesi di omicidio. Sarà fondamentale seguire gli sviluppi delle nuove indagini genetiche e le decisioni che la Procura prenderà alla luce di questi nuovi elementi. La ricerca della verità e della giustizia per Liliana Resinovich continua, con la speranza che i responsabili vengano presto identificati e assicurati alla giustizia.