
Oggioni: ‘Cerniera’ tra Pubblico e Privato e l’Influenza sulla Legge Salva Milano
Giovanni Oggioni, ex dirigente comunale milanese, è finito al centro di un’indagine che scuote il mondo dell’urbanistica locale. Arrestato ieri, Oggioni è accusato di aver agito come una vera e propria ‘cerniera’ tra il settore pubblico e quello privato, orchestrando manovre per favorire gli interessi delle imprese edili. Secondo quanto emerge dalla richiesta di custodia cautelare, firmata dai pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, Oggioni, in collaborazione con il progettista Marco Cerri, avrebbe persino ‘dettato’ i termini della proposta di legge Salva Milano, sfruttando canali politici per farla approvare.
Tentativi di Ostacolare le Indagini e Critiche alla Giunta
Non solo favoritismi e influenze illecite, ma anche tentativi di ostacolare il corso della giustizia. Gli inquirenti hanno scoperto che Oggioni avrebbe elaborato una strategia per contrastare le indagini della Procura, lamentandosi del fatto che la giunta comunale avesse optato per altre soluzioni. In un’intercettazione dello scorso settembre, Oggioni, all’epoca vicepresidente della Commissione paesaggio, esprimeva il suo disappunto per la gestione della situazione da parte del sindaco Giuseppe Sala. A suo dire, il sindaco avrebbe dovuto intervenire direttamente, proponendo modifiche al Piano di Governo del Territorio (PGT) per risolvere la situazione di stallo causata dalle inchieste e dai cantieri bloccati.
Il Piano Alternativo di Oggioni: Validare le Convenzioni in Giunta
Oggioni non si limitava a criticare l’operato della giunta, ma proponeva anche una sua soluzione. Affermava che, se fosse stato al posto dell’assessore alla Rigenerazione urbana, avrebbe presentato in giunta tutte le convenzioni relative ai progetti edilizi contestati dalla Procura, facendole validare in modo da neutralizzare qualsiasi possibile obiezione da parte degli inquirenti. Un piano audace, che rivela la determinazione di Oggioni nel difendere gli interessi che, secondo l’accusa, erano al centro delle sue manovre.
Pilotaggio delle Nomine nella Commissione Paesaggio
Le indagini hanno inoltre portato alla luce un presunto tentativo di Oggioni di pilotare le nomine dei componenti della Commissione per il paesaggio, un organo cruciale per l’approvazione dei titoli edilizi. L’obiettivo, secondo l’accusa, era quello di escludere figure considerate ‘rompicog….’, in particolare un architetto e altre due colleghe del consiglio dell’ordine, per favorire l’approvazione di progetti non conformi alle normative.
Implicazioni e Riflessioni sul Caso Oggioni
L’arresto di Giovanni Oggioni solleva interrogativi profondi sulla trasparenza e l’integrità delle procedure urbanistiche a Milano. Le accuse di favoritismi, tentativi di influenzare la legislazione e pilotaggio delle nomine gettano un’ombra sulla gestione del territorio e richiedono un’indagine approfondita per accertare le responsabilità e ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.