
L’eredità profetica di Fellini secondo Rubini
Durante la sua partecipazione al Milazzo Film Festival, l’attore e regista Sergio Rubini ha condiviso una riflessione sul rapporto tra cinema e televisione, partendo da un aneddoto legato alla sua esperienza con Federico Fellini. Nel 1986, Rubini lavorò con il maestro riminese nel film ‘Intervista’, una pellicola che, in parte ambientata a Cinecittà, prefigurava l’avvento delle televisioni come una sorta di ‘assalto’ al mondo del cinema. Rubini ricorda una scena in cui degli indiani, provenienti da una collina, utilizzavano antenne al posto delle frecce, una metafora che Fellini utilizzò per anticipare l’influenza crescente dei media televisivi sul cinema.
Le piattaforme digitali: una dipendenza dal cinema
Rubini ha sottolineato come le piattaforme digitali abbiano tratto vantaggio dalla crisi degli spazi di socialità, ma ha anche evidenziato la loro dipendenza dal cinema. Secondo l’attore, le piattaforme, senza il cinema, sarebbero come ‘esseri umani senza sangue’ o ‘scatole vuote’. Questa metafora suggerisce che il cinema rimane una fonte vitale di creatività, narrazione e ispirazione, senza la quale le piattaforme digitali perderebbero la loro linfa vitale.
La crisi delle sale cinematografiche e la vitalità del cinema
Rubini ha riconosciuto la crisi che affligge le sale cinematografiche, ma ha espresso ottimismo riguardo al futuro del cinema stesso. A suo parere, i film stanno vivendo un momento di vitalità proprio grazie alle piattaforme, che offrono nuove opportunità di distribuzione e fruizione. L’attore crede che il cinema non morirà, ma che il supporto potrebbe cambiare, con una maggiore fruizione attraverso tablet e altri dispositivi digitali.
Le sfide del mestiere e l’entusiasmo per il futuro
Rubini ha condiviso le difficoltà incontrate nel corso della sua carriera, sia a teatro che nel cinema e nelle piattaforme. L’attore ha sottolineato come sia sempre necessario convincere gli altri a investire in una propria idea, rendendoli consapevoli del suo potenziale interesse e della sua urgenza comunicativa. Nonostante le sfide, Rubini si è detto entusiasta del Milazzo Film Festival e della partecipazione dei giovani studenti, dimostrando un vivo interesse per il mondo del cinema.
Riflessioni sul futuro del cinema
La visione di Sergio Rubini offre spunti interessanti sul futuro del cinema. Pur riconoscendo le sfide poste dalle nuove tecnologie e dalla crisi delle sale cinematografiche, l’attore esprime un cauto ottimismo, sottolineando la vitalità del cinema come forma d’arte e la sua capacità di adattarsi ai nuovi mezzi di distribuzione. La metafora delle piattaforme come ‘scatole vuote’ senza il cinema evidenzia l’importanza di preservare e sostenere la creatività e la narrazione cinematografica, elementi essenziali per nutrire l’immaginario collettivo e arricchire la nostra cultura.