
La sentenza definitiva della Cassazione
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa di Alfonso Diletto, confermando la sentenza di ergastolo emessa dalla Corte di Assise di appello di Catanzaro. Diletto, 73 anni, è stato ritenuto colpevole dell’omicidio volontario premeditato di Vincenza Ribecco, 60 anni, sua ex moglie, avvenuto l’8 marzo 2022 a San Leonardo di Cutro, in provincia di Crotone. La sentenza chiude definitivamente il caso, sancendo la responsabilità dell’uomo e la gravità del suo gesto.
Dettagli dell’omicidio e movente
L’omicidio di Vincenza Ribecco fu un atto di brutale violenza, scaturito dalla mancata accettazione della separazione da parte di Alfonso Diletto. Nonostante la separazione, avvenuta un anno e mezzo prima, Diletto continuava a perseguitare l’ex moglie. L’8 marzo 2022, nel giorno della Festa della Donna, Diletto si presentò a casa di Vincenza Ribecco e, dopo che la donna si rifiutò di aprirgli, le sparò attraverso la porta finestra con una pistola calibro 7,65 незаконно posseduta. Il colpo, diretto al cuore, uccise la donna sul colpo.
Le accuse e il processo
Alfonso Diletto è stato condannato per omicidio volontario premeditato, detenzione di arma clandestina e ricettazione. Il processo di primo grado si concluse con la condanna all’ergastolo, confermata poi dalla Corte di Assise di appello di Catanzaro e, infine, dalla Corte di Cassazione. I figli e i parenti della vittima si sono costituiti parte civile nel processo, rappresentati dagli avvocati Luigi Falcone e Tiziano Saporito.
Il contesto della separazione e le mancate denunce
La separazione tra Alfonso Diletto e Vincenza Ribecco era avvenuta a causa di insanabili incomprensioni. Diletto si era trasferito a Cutro, mentre Vincenza era rimasta a San Leonardo di Cutro con il figlio, lavorando come stagionale nei villaggi turistici della zona. Nonostante le lamentele ai parenti per le continue molestie, Vincenza Ribecco non aveva mai sporto denuncia alle forze dell’ordine o all’autorità giudiziaria, un dettaglio che sottolinea la complessità e la tragicità della vicenda.
Riflessioni su un femminicidio evitabile
La conferma dell’ergastolo per Alfonso Diletto rappresenta un atto di giustizia per Vincenza Ribecco e per i suoi familiari. Tuttavia, questa tragica vicenda solleva interrogativi sulla prevenzione dei femminicidi e sull’importanza di denunciare tempestivamente comportamenti persecutori e violenti. La storia di Vincenza è un monito per tutte le donne che vivono situazioni simili: non bisogna sottovalutare i segnali di pericolo e cercare aiuto nelle istituzioni e nelle associazioni che si occupano di violenza di genere.