
L’attacco a Kryvyi Rig e la reazione di Zelensky
Nella notte, un attacco missilistico russo ha colpito un hotel a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’attacco ha causato la morte di quattro persone e il ferimento di almeno 30. Zelensky ha immediatamente condannato l’attacco, ribadendo su Telegram la necessità di mantenere alta la pressione sulla Russia affinché cessi la guerra e il terrore contro la vita. Il leader ucraino ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e ai loro cari. Le operazioni di soccorso sono proseguite per tutta la notte, rivelando dettagli strazianti sull’attacco e sulle sue conseguenze.
Volontari stranieri coinvolti nell’attacco
Poco prima dell’attacco, un gruppo di volontari di un’organizzazione umanitaria, composto da cittadini ucraini, statunitensi e britannici, si era registrato nell’hotel colpito. Fortunatamente, sono riusciti a mettersi in salvo scendendo dalle loro stanze. Tuttavia, quattro persone hanno perso la vita nell’attacco, evidenziando la brutalità e l’indiscriminatezza della guerra. La presenza di volontari stranieri tra le vittime sottolinea l’impatto globale del conflitto e il coinvolgimento di persone provenienti da diverse nazioni nel sostegno all’Ucraina.
Aggiornamenti sul bilancio delle vittime e sui feriti
Il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Sergiy Lysak, ha fornito aggiornamenti sul bilancio delle vittime, inizialmente riportando tre morti e successivamente confermando il decesso di un uomo ferito in ospedale, portando il totale a quattro. Il numero dei feriti è stato ridotto a 30, di cui 13 versano in condizioni critiche. I raid russi nella notte tra mercoledì e giovedì hanno causato complessivamente cinque morti, incluso un uomo ucciso da un drone a Sumy, ampliando ulteriormente il quadro delle devastazioni provocate dall’invasione russa.
La risposta russa: attacchi con bombe FAB-500 a Zaporizhzhia
Il ministero della Difesa russo ha reso noto di aver attaccato le truppe ucraine dispiegate nella regione di Zaporizhzhia, nel sud-est del Paese, con bombe aeree teleguidate da 500 chilogrammi, le FAB-500. Secondo il comunicato, sono state prese di mira unità della 108a brigata indipendente delle forze di difesa territoriale nelle città di Omelnik e Yegorovka. Il ministero ha anche pubblicato un video che mostra l’attacco lanciato da cacciabombardieri Su-34, confermando l’intensificarsi delle operazioni militari russe in diverse regioni dell’Ucraina.
Un conflitto senza fine in vista
L’attacco a Kryvyi Rig e la continua escalation degli attacchi russi con armi sempre più potenti, come le bombe FAB-500, evidenziano la tragica realtà di un conflitto che sembra non avere fine. La comunità internazionale deve continuare a esercitare pressioni sulla Russia affinché cessi le ostilità e rispetti il diritto internazionale, mentre l’Ucraina necessita di sostegno costante per proteggere la sua popolazione e ricostruire le aree devastate dalla guerra. La presenza di volontari stranieri tra le vittime ci ricorda che questa non è solo una guerra tra due nazioni, ma una crisi umanitaria che coinvolge il mondo intero.