Il Sacrificio di Nicola Calipari
Il Ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, ha espresso il suo profondo dolore per la perdita di Nicola Calipari, definendolo un “valorosissimo funzionario della Polizia di Stato” che ha sacrificato la propria vita per proteggere Giuliana Sgrena. Calipari, originario di Reggio Calabria, aveva dedicato la sua carriera al servizio dello Stato, culminando in questa tragica missione in Iraq. La sua famiglia, residente a Roma, è ora in lutto per la perdita di un eroe.
La Versione del Pentagono e le Controversie
Il comando americano a Baghdad ha dichiarato che i militari hanno aperto il fuoco contro il veicolo su cui viaggiava Calipari e la Sgrena perché “si stava avvicinando ad un check point delle forze della Coalizione ad alta velocità”. Tuttavia, questa versione è contestata da testimonianze che parlano di un fuoco eccessivo e immotivato. Pier Scolari, compagno della Sgrena, ha riferito che contro l’auto sono stati sparati “300-400 colpi”, sollevando dubbi sulla proporzionalità della reazione americana. Le circostanze esatte dell’incidente sono oggetto di un’inchiesta da parte degli Stati Uniti, ma la tragedia ha già scatenato polemiche e interrogativi sulla condotta delle forze della coalizione in Iraq.
I Retroscena della Liberazione
La liberazione di Giuliana Sgrena è stata il risultato di una complessa trattativa condotta dagli uomini del Sismi. Secondo fonti dell’intelligence, la trattativa si è mossa principalmente su un piano economico, coinvolgendo criminali comuni, ex baathisti e uomini dei Servizi segreti di Saddam. Nonostante le difficoltà e i numerosi ostacoli, Calipari era riuscito a trovare un canale di comunicazione con i rapitori, arrivando almeno altre due volte vicino alla liberazione. Finalmente, il giorno della liberazione, la Sgrena è stata consegnata agli uomini del Sismi in buone condizioni, ma la gioia è stata di breve durata.
Le Ultime Ore e la Telefonata Interrotta
Dopo la liberazione, Calipari e i suoi, con la Sgrena, si sono diretti a tutta velocità verso l’aeroporto di Baghdad per il rimpatrio. Durante il tragitto, Calipari ha chiamato il direttore del Sismi, il generale Niccolò Pollari, per annunciare il successo della missione. Anche la Sgrena ha parlato con Pollari e con il sottosegretario Gianni Letta, esprimendo la sua gioia per la liberazione. Pochi minuti dopo, una seconda telefonata ha interrotto la festa: uno degli agenti feriti ha comunicato in diretta a Pollari l’accaduto. Calipari, nel tentativo di proteggere la Sgrena, è stato ucciso. La notizia ha sconvolto il governo italiano e l’opinione pubblica, trasformando un giorno di festa in un giorno di lutto.
Un Bilancio Amaro
La vicenda di Giuliana Sgrena si conclude con un bilancio tragico. La liberazione della giornalista, tanto attesa e desiderata, è stata macchiata dalla perdita di un uomo coraggioso come Nicola Calipari. Restano molti interrogativi sulle circostanze della sua morte e sulla condotta delle forze americane in Iraq. È fondamentale che venga fatta piena luce sull’accaduto, per onorare la memoria di Calipari e per garantire che simili tragedie non si ripetano in futuro. La sua morte rappresenta una ferita profonda per l’Italia e un monito sulla complessità e i pericoli delle missioni internazionali.