
L’indagine della DDA di Catania
La Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catania, guidata dal procuratore Francesco Curcio, ha aperto un fascicolo in seguito all’aumento degli spostamenti e delle soste di petroliere sospette al largo delle coste siciliane, in particolare di fronte ad Augusta. L’attenzione si concentra su una serie di trasferimenti di petrolio “ship-to-ship” (da nave a nave) avvenuti appena fuori dalle acque territoriali italiane, come riportato dal quotidiano La Sicilia.
Il Mediterraneo: nuovo hub per la “shadow fleet” russa?
Un’inchiesta congiunta di Report e Greenpeace ha definito il tratto di Mediterraneo antistante la Sicilia orientale come il nuovo “hub” per gli scambi da nave a nave, inclusi quelli della “shadow fleet” russa. Questa flotta occulta, secondo l’indagine dell’associazione ambientalista, ha visto crescere esponenzialmente il volume di greggio russo trasportato negli ultimi due anni, arrivando a coprire il 70% delle esportazioni totali russe via mare.
Le sanzioni occidentali e il ruolo della Lukoil
Le sanzioni occidentali contro la Russia, in risposta all’aggressione all’Ucraina, vietano ai Paesi dell’Unione Europea, del G7 e all’Australia di importare petrolio e derivati provenienti da Mosca. Tale embargo ha costretto il colosso russo Lukoil a cedere le raffinerie di Priolo Gargallo alla società cipriota Goi Energy all’inizio del 2023. Le sanzioni, inoltre, vietano a questi stessi Paesi di fornire servizi di assistenza tecnica, intermediazione e finanziaria a entità coinvolte nel trasporto marittimo di petrolio russo.
Il “riciclaggio” del petrolio russo
Greenpeace sottolinea come sia proibito partecipare consapevolmente ad attività volte ad eludere le sanzioni, incluse operazioni “ship-to-ship” finalizzate a “riciclare” il petrolio russo o consentire a carichi provenienti da imbarcazioni sanzionate di proseguire il loro viaggio. L’inchiesta della DDA di Catania si concentra proprio su queste presunte attività illecite che si sarebbero verificate al largo delle coste siciliane.
Implicazioni e necessità di vigilanza
L’inchiesta della DDA di Catania solleva interrogativi inquietanti sull’efficacia delle sanzioni internazionali e sulla capacità di alcune entità di aggirarle attraverso pratiche illecite. La posizione strategica della Sicilia nel Mediterraneo la rende un punto nevralgico per il controllo dei traffici marittimi, e la necessità di una vigilanza costante e di un’azione repressiva efficace è fondamentale per contrastare queste attività illegali e proteggere l’ambiente marino.