L’incidente probatorio e le telecamere di sorveglianza
L’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto a Rimini, ha scosso l’opinione pubblica e ha visto finora un unico indagato: Louis Dassilva. Tuttavia, una svolta nelle indagini potrebbe rimettere in discussione il suo coinvolgimento. L’incidente probatorio, richiesto dalla difesa di Dassilva e notificato alle parti, ha analizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona del delitto. In particolare, l’attenzione si è concentrata sulle riprese della cosiddetta ‘cam3’ e sul filmato della farmacia di via del Ciclamino.
L’altezza del soggetto ripreso: un elemento chiave
L’esito preliminare dell’incidente probatorio, affidato a periti nominati dal giudice per le indagini preliminari (GIP), ha evidenziato un’incongruenza significativa. L’altezza del soggetto ripreso dalla ‘cam3’ non sarebbe compatibile con quella di Louis Dassilva. Allo stesso modo, l’analisi del filmato della farmacia di via del Ciclamino ha portato alla conclusione che il soggetto che si vede passare in orario compatibile con l’omicidio, definito ‘ignoto1’, non possa essere Dassilva, in quanto quest’ultimo risulterebbe più alto.
Le implicazioni per l’indagine
Questi risultati preliminari rappresentano un elemento di rilievo per la difesa di Dassilva, rappresentata dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi. Se confermati, potrebbero portare a un’attenuazione della posizione dell’indagato o addirittura a un suo proscioglimento. L’indagine, a questo punto, dovrà necessariamente concentrarsi su altre piste e su altri possibili sospettati, tenendo conto delle nuove informazioni emerse dall’analisi delle telecamere di sorveglianza. La ricerca della verità sull’omicidio di Pierina Paganelli continua, con l’auspicio che si possa giungere presto all’individuazione del responsabile.
Un passo avanti verso la verità?
L’esito dell’incidente probatorio rappresenta un potenziale punto di svolta nelle indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli. Sebbene sia importante mantenere cautela e attendere ulteriori sviluppi, l’incompatibilità tra l’altezza dell’indagato e quella del soggetto ripreso dalle telecamere di sorveglianza apre nuovi interrogativi e impone una revisione delle strategie investigative. La ricerca della verità, in un caso così delicato, richiede un’analisi approfondita di ogni elemento e una valutazione obiettiva di tutte le possibili piste.
