
Ritrovamento del corpo e identificazione
Il corpo ritrovato nelle acque dell’Adda, nel comune di Zelo Buon Persico (Lodi), è stato identificato come quello di Jhoanna Nataly Quintanilla, la 40enne di cui si erano perse le tracce tra il 24 e il 25 gennaio scorsi. La conferma definitiva arriverà con il test genetico, programmato insieme all’autopsia per il 6 marzo.
Autopsia e indagini
L’autopsia, che si svolgerà presso l’Istituto di medicina legale di Pavia, ha lo scopo di chiarire le cause della morte di Jhoanna Nataly Quintanilla. Il compagno, Pablo Gonzalez Rivas, in carcere con l’accusa di omicidio, ha dichiarato di averla uccisa involontariamente durante un gioco erotico, spezzandole il collo. Tuttavia, questa versione non convince gli inquirenti, che sospettano un omicidio premeditato avvenuto al culmine di una lite.
Il movente: una relazione parallela
Secondo gli inquirenti, il movente dell’omicidio potrebbe essere legato a una relazione parallela che Pablo Gonzalez Rivas intratteneva con un’altra donna residente in El Salvador. L’uomo avrebbe voluto che la donna lo raggiungesse in Italia, chiedendo a Jhoanna Nataly Quintanilla di lasciare la casa in cui convivevano. La scoperta della relazione da parte della vittima potrebbe aver scatenato la lite fatale.
Il borsone e i tentativi di depistaggio
Un elemento chiave dell’indagine è il borsone nero in cui è stato ritrovato il corpo di Jhoanna Nataly Quintanilla. Si tratta dello stesso borsone che Pablo Gonzalez Rivas aveva caricato in auto la notte della scomparsa, come ripreso dalle telecamere di sorveglianza. L’uomo aveva dichiarato di aver abbandonato il borsone in un fosso nella zona di Cassano d’Adda, ma gli inquirenti ritengono che lo abbia gettato nell’Adda per depistare le indagini. La corrente avrebbe poi trasportato il borsone fino a Zelo Buon Persico, dove è riemerso.
Riflessioni sul caso
Il caso di Jhoanna Nataly Quintanilla solleva interrogativi inquietanti sulla violenza di genere e sulla fragilità delle relazioni. La versione fornita dall’accusato appare lacunosa e contraddittoria, lasciando spazio a dubbi sulla reale dinamica dei fatti. L’autopsia e le indagini in corso dovranno fare luce sulla verità, garantendo giustizia alla vittima e alla sua famiglia.