
Un ‘Trump Trade’ al contrario: l’Europa guida la ripresa
I mercati europei sono in fermento grazie alla decisione della Germania di incrementare significativamente la spesa in difesa e sicurezza, una mossa che ha scatenato un’ondata di acquisti sui titoli azionari e un forte rialzo dei rendimenti obbligazionari. Questo scenario, definito da alcuni come un ‘Trump Trade’ al contrario, vede gli indici europei sovraperformare quelli americani, con Milano e Francoforte che registrano incrementi notevoli. L’euro si rafforza, superando quota 1,07 dollari, in un contesto di rinnovata fiducia nell’economia europea.
Il piano tedesco da 500 miliardi: un terremoto per i mercati
Il piano tedesco da 500 miliardi di euro, destinato a difesa, infrastrutture ed energia, rappresenta una svolta significativa per l’economia europea. L’annuncio di una possibile modifica allo ‘schuldenbremse’, la regola costituzionale del pareggio di bilancio, ha alimentato le aspettative di una ripresa economica più robusta, soprattutto per l’industria, da tempo in difficoltà. I titoli legati alla difesa, come Rheinmetall, Thales, Airbus, Leonardo e Saab, hanno registrato incrementi a doppia cifra, beneficiando delle crescenti tensioni geopolitiche e della percezione di una minaccia russa più concreta.
Banche e settori ciclici in rally: l’Italia beneficia della ripresa
L’ottimismo sui mercati si è esteso a tutti i settori ciclici, con particolare attenzione alle banche e alle costruzioni. In Italia, Stellantis ha beneficiato del piano UE sulle auto, mentre le banche italiane hanno registrato performance eccezionali, con Unicredit, Popolare di Sondrio, Bpm e Mps in forte rialzo. L’Istat ha rivisto al rialzo le stime di crescita per l’Italia, contribuendo a creare un clima di fiducia e a sostenere gli acquisti sui titoli azionari.
Obbligazioni sotto pressione: rendimenti in rialzo e spread in contrazione
L’ondata di ottimismo sui mercati azionari ha avuto un impatto negativo sui mercati obbligazionari, con un forte rialzo dei rendimenti e un calo dei prezzi dei bond governativi. Il rendimento del bund tedesco è aumentato di 30 punti base, mentre quello del BTP decennale è salito di 28 punti base. Lo spread BTP-Bund si è contratto, toccando brevemente quota 100 punti base, per poi chiudere a 111. Gli operatori stanno rivedendo al rialzo le stime di emissioni di debito per finanziare i piani di spesa europei, il che esercita ulteriore pressione sui mercati obbligazionari.
BCE sotto pressione: tagli dei tassi a rischio
La ripresa economica innescata dal piano tedesco potrebbe avere implicazioni per la politica monetaria della BCE. Un’economia europea più forte potrebbe ridurre la necessità di ulteriori tagli dei tassi, e anzi rischiare di alimentare l’inflazione. Gli investitori stanno iniziando a dubitare della possibilità di raggiungere un taglio dei tassi fino al 2% entro l’anno, e a valutare la probabilità di una pausa in aprile. Queste aspettative contrastano con le richieste di un taglio immediato dei tassi da parte di alcuni esponenti del mondo imprenditoriale.
Un cambio di paradigma per l’Europa?
La svolta tedesca rappresenta un potenziale cambio di paradigma per l’Europa, che potrebbe finalmente imboccare la strada di una politica fiscale più espansiva e di una maggiore integrazione economica. Tuttavia, restano da valutare le implicazioni di un aumento del debito pubblico e le possibili conseguenze per la stabilità finanziaria. Sarà fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione della situazione e valutare se questa ondata di ottimismo sui mercati si tradurrà in una crescita economica reale e sostenibile.