
L’allarme del dirigente scolastico
La rivelazione del dirigente dell’Istituto comprensivo statale di Miggiano, in provincia di Lecce, ha scosso la comunità scolastica e non solo: alcuni alunni di terza media si fronteggerebbero fuori dalla scuola, nell’area retrostante il quartiere fieristico, impugnando anche coltelli a serramanico. Un quadro allarmante che ha spinto il preside Giovanni Sergi a lanciare un appello per un’azione congiunta tra scuola e famiglie.
La circolare e l’indagine
Già nel novembre scorso, il dirigente aveva inviato una circolare ai genitori, a seguito di un’informativa ricevuta dai carabinieri relativa ad un’indagine su presunti atti di bullismo compiuti da minori. La vicenda è emersa pubblicamente durante un incontro a Montesano, alla presenza di don Antonio Coluccia e dello stesso preside Sergi, da tempo impegnato in un percorso di legalità con iniziative scolastiche come l’installazione dell’app YouPol della Polizia.
La condanna del dirigente e l’appello alle famiglie
Nella circolare, il dirigente Sergi ha espresso una ferma condanna verso questi episodi: “Le minacce con l’aggravante dell’uso di coltelli a serramanico o lo scontro tra baby bande che si fronteggiano non possono essere in alcun modo derubricate a semplici scaramucce tra ragazzi, né tanto meno giustificate o, peggio ancora, tollerate”. Da qui, l’invito alle famiglie a vigilare sui figli e a “saldare in maniera ancora più forte la nostra alleanza educativa per evitare che tali comportamenti devianti possano mettere a repentaglio la loro stessa incolumità”.
Il patto educativo: una risposta al disagio giovanile
La richiesta di un patto educativo è stata ribadita negli incontri tra il dirigente e i genitori. L’obiettivo è creare un fronte comune per contrastare il bullismo e il disagio giovanile, fenomeni che spesso trovano terreno fertile in contesti sociali difficili e in una mancanza di dialogo tra generazioni. Il patto educativo si propone di rafforzare la comunicazione tra scuola e famiglie, promuovere la responsabilità genitoriale e offrire ai ragazzi un ambiente sicuro e protettivo, dove possano crescere nel rispetto delle regole e dei valori positivi.
L’impegno per la legalità
L’iniziativa del preside Sergi si inserisce in un più ampio impegno per la promozione della legalità e la prevenzione del bullismo. L’installazione dell’app YouPol è un esempio concreto di come la scuola possa utilizzare strumenti innovativi per contrastare i comportamenti devianti e favorire la sicurezza degli studenti. Un approccio che mira a coinvolgere attivamente i ragazzi, rendendoli protagonisti di un cambiamento positivo nella loro comunità.
Riflessioni sul ruolo dell’educazione
La vicenda di Miggiano solleva interrogativi profondi sul ruolo dell’educazione nella società contemporanea. La scuola, insieme alla famiglia, è chiamata a svolgere un ruolo cruciale nella formazione dei giovani, trasmettendo valori, promuovendo il rispetto e contrastando fenomeni come il bullismo e la violenza. Un impegno che richiede una collaborazione costante e un’attenzione particolare alle dinamiche sociali e alle fragilità dei ragazzi.