
Un respiro per l’industria automobilistica europea
Ursula von der Leyen ha annunciato un’apertura significativa nei confronti del settore automobilistico europeo, proponendo un emendamento al regolamento sugli standard di CO2 per auto e furgoni. La proposta prevede di estendere a tre anni, anziché uno, il periodo di conformità per le aziende, offrendo così maggiore flessibilità nell’adeguamento ai nuovi limiti di emissione.
“Proporrò questo mese un emendamento mirato al regolamento sugli standard di CO2” di auto e furgoni “per dare alle aziende tre anni” di tempo “invece dell’attuale conformità annuale”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea da Palazzo Berlaymont.
Obiettivo 2035 confermato: stop ai motori termici
Nonostante la concessione di maggiore flessibilità, la von der Leyen ha ribadito l’importanza di mantenere fermo l’obiettivo del 2035, che prevede lo stop alla vendita di nuovi veicoli a benzina e diesel. Questo traguardo, secondo la presidente, fornisce “certezza” al settore e guida la transizione verso una mobilità più sostenibile.
La decisione di non fare passi indietro sull’obiettivo del 2035 sottolinea l’impegno dell’UE verso la decarbonizzazione del settore dei trasporti, pur riconoscendo le sfide che le case automobilistiche devono affrontare in questo percorso.
Le multe per il mancato rispetto dei limiti
A partire da quest’anno, l’UE ha abbassato a 94 grammi per chilometro percorso il limite massimo delle emissioni medie delle vendite di nuovi veicoli. Il superamento di tale limite comporta il rischio di incorrere in multe salate, stimate dal settore in 15-16 miliardi di euro per il 2025.
La proposta di Bruxelles mira a calcolare in modo più flessibile la conformità ai target, considerando le emissioni medie di una casa automobilistica nel periodo 2025-2027, anziché sul singolo anno. Questa modifica dovrebbe alleviare la pressione finanziaria sulle aziende e consentire loro di gestire meglio la transizione verso l’elettrico.
Reazioni politiche in Italia
Il governo italiano ha accolto con favore la proposta della Commissione europea, definendola una grande vittoria che “salva il comparto” e accoglie le richieste di buona parte delle Capitali. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha rivendicato il ruolo dell’Italia nella battaglia contro le multe.
Tuttavia, non mancano le voci critiche. La Lega ha accusato la Commissione di aver ascoltato le richieste con ritardo e ha chiesto di “azzerare la follia della messa al bando dei motori benzina e diesel dal 2035”.
Neutralità tecnologica e carburanti sintetici
Un ulteriore segnale di apertura arriva dalla promessa di von der Leyen di accelerare i lavori sulla revisione del regolamento, prevista per il 2026, per sancire il principio di “piena neutralità tecnologica” nella transizione dei motori. Questo dovrebbe aprire la strada ai carburanti sintetici, gli e-fuels, come richiesto dalla Germania.
La neutralità tecnologica consentirebbe alle case automobilistiche di investire in diverse soluzioni per la riduzione delle emissioni, senza essere vincolate esclusivamente all’elettrico. Questo approccio potrebbe favorire l’innovazione e accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile.
Il piano Ue per l’automotive
La proposta di flessibilità sulle emissioni è solo uno dei tasselli del piano Ue sull’automotive, che sarà svelato mercoledì. Il piano prevede anche incentivi coordinati tra i Ventisette per stimolare la domanda di auto elettriche, il rilancio del leasing e del mercato dell’usato, e una proposta per elettrificare le flotte aziendali.
Inoltre, Bruxelles presenterà un’alleanza industriale per sviluppare le tecnologie di “guida autonoma” per le auto e un “sostegno diretto per i produttori di batterie dell’Ue”, introducendo gradualmente il principio ‘Made in Europe’ per la produzione di celle delle batterie e i suoi componenti.
Un compromesso necessario per la transizione
La decisione della Commissione europea di concedere maggiore flessibilità sulle emissioni di CO2 rappresenta un compromesso necessario per accompagnare l’industria automobilistica nella transizione verso l’elettrico. Pur mantenendo fermo l’obiettivo del 2035, è importante riconoscere le sfide che le aziende devono affrontare e fornire loro il sostegno necessario per affrontare questo cambiamento epocale. La neutralità tecnologica e gli incentivi coordinati tra i Paesi membri possono contribuire a creare un ecosistema favorevole all’innovazione e alla crescita del settore.