
Shock al Parco Prampolini: pavimentazione trasformata in simbolo di odio
Una scoperta inquietante ha scosso i frequentatori del Parco Prampolini, nel quartiere Collatino di Roma. La pavimentazione in tartan dell’area giochi per bambini è stata staccata e ricomposta per formare la parola ‘Hitler’ e una grande svastica. L’immagine, rapidamente diffusa sui social media, ha generato un’ondata di indignazione e sconcerto.
La denuncia di Marta Bonafoni e la reazione del sindaco Gualtieri
Marta Bonafoni, consigliera regionale Pd del Lazio, è stata tra le prime a denunciare l’accaduto, esprimendo preoccupazione per il livello di degrado raggiunto: “Si è abbassata la soglia del pudore – ha scritto su Facebook – È arrivata fino al giardino sotto casa, in mezzo ai giochi dei bambini”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito l’atto “semplicemente inaudito”, sottolineando l’offesa inaccettabile per tutta la comunità e assicurando l’immediata rimozione dello scempio. Gualtieri ha inoltre auspicato che si faccia luce sui responsabili di questo gesto vergognoso.
Manifestazione di protesta al Collatino
In risposta all’atto vandalico, è stata organizzata una manifestazione di protesta davanti al Parco Prampolini. L’iniziativa, promossa da Marta Bonafoni, si è svolta alle 18.30, con l’obiettivo di esprimere solidarietà e condannare fermamente ogni forma di odio e intolleranza. La partecipazione è stata ampia, con cittadini, esponenti politici e rappresentanti della comunità locale uniti nel rifiuto di simili manifestazioni.
Indagini in corso e condanna unanime
Le autorità competenti hanno avviato le indagini per identificare i responsabili dell’atto vandalico. L’episodio ha suscitato una condanna unanime da parte di tutte le forze politiche e delle associazioni che si battono contro il razzismo e l’antisemitismo. Si tratta di un gesto grave, che offende la memoria storica e i valori fondanti della Repubblica italiana.
Un campanello d’allarme per la società
L’atto vandalico al Parco Prampolini non è un semplice gesto isolato, ma un campanello d’allarme per la società. La diffusione di simboli e ideologie che inneggiano all’odio e alla violenza rappresenta una minaccia per la convivenza civile e i valori democratici. È necessario un impegno costante da parte di istituzioni, scuole, famiglie e società civile per contrastare ogni forma di intolleranza e promuovere una cultura del rispetto e dell’inclusione.