
La crescita del PIL nel 2024: un quadro dettagliato
L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha pubblicato i dati relativi ai conti pubblici del 2024, delineando un quadro in cui la crescita economica si attesta allo 0,7%. Questo valore è inferiore di tre decimali rispetto all’obiettivo del +1% fissato dal governo nel Piano strutturale di bilancio (Psb). Tuttavia, i dati relativi a deficit e debito pubblico si sono rivelati migliori delle aspettative.
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha accolto con soddisfazione i dati, sottolineando che la finanza pubblica si trova in una condizione migliore del previsto. L’avanzo primario, certificato dall’Istat, è stato definito una “soddisfazione morale”. Nonostante ciò, Giorgetti ha espresso preoccupazione per le sfide future legate alla crescita, in un contesto economico europeo e internazionale incerto.
Analisi dei dati: domanda, offerta e settore pubblico
La crescita del PIL è stata sostenuta sia dalla domanda nazionale che da quella estera. Sul fronte dell’offerta, il valore aggiunto ha registrato incrementi in agricoltura (+2,0%), nei servizi (+0,6%) e, in misura minore, nell’industria (+0,2%). Sono aumentate anche le unità di lavoro, i redditi da lavoro dipendente e le retribuzioni lorde.
Le entrate fiscali e contributive hanno visto un aumento del 5,7%, mentre le entrate in conto capitale hanno subito un crollo del 72,4%, principalmente a causa della riduzione dei contributi a fondo perduto dell’UE relativi al Pnrr, in concomitanza con un rallentamento degli investimenti.
Il deficit si è attestato al -3,4%, inferiore al -3,8% stimato dal governo, mentre il debito pubblico è salito al 135,3% del PIL, rimanendo comunque sotto la soglia dei 3mila miliardi di euro. Il saldo primario è migliorato, passando in positivo al +0,4% del PIL, rispetto al -3,6% del 2023. La pressione fiscale è aumentata di un punto percentuale, raggiungendo il 42,6%.
Reazioni politiche e delle associazioni di categoria
I dati Istat hanno suscitato reazioni contrastanti. Le opposizioni hanno criticato il governo, accusandolo di aver fermato la crescita del Paese e di aver aumentato le tasse. Francesco Boccia del Pd ha affermato che l’Italia si è fermata, mentre Angelo Bonelli di Avs ha contestato la “narrazione ottimistica” del governo. Matteo Renzi di Iv ha invocato un cambio di governo.
Anche le associazioni di categoria hanno espresso preoccupazione. Confesercenti ha manifestato timori per la pressione fiscale, mentre i consumatori hanno parlato di un Paese bloccato, chiedendo misure per sostenere il potere d’acquisto.
Prospettive future e revisione delle stime
Il governo aveva fissato obiettivi ambiziosi nel Piano strutturale di bilancio, con una crescita del PIL al +1,2% per quest’anno e al +1,1% per il prossimo. Tuttavia, le prospettive sono cambiate, e il Ministro Giorgetti ha aperto alla possibilità di una revisione delle stime per il 2025 e il 2026. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb) ha fissato l’asticella del PIL allo 0,8% per quest’anno e allo 0,9% per il prossimo.
Considerazioni sull’andamento economico italiano nel 2024
La certificazione dei dati Istat offre un quadro complesso dell’economia italiana nel 2024. Se da un lato il miglioramento di deficit e debito pubblico rappresenta un segnale positivo, dall’altro la crescita del PIL inferiore alle aspettative solleva interrogativi sulle politiche economiche attuate. L’aumento della pressione fiscale, pur in un contesto di miglioramento delle entrate fiscali e contributive, potrebbe pesare sui consumi e sulla ripresa economica. Sarà fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione della situazione e adottare misure mirate a sostenere la crescita e il potere d’acquisto delle famiglie.