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L’arrivo di Nazia Shaheen in tribunale
Nazia Shaheen, la madre di Saman Abbas, ha fatto il suo ingresso nel cortile della Corte d’appello di Bologna con il capo chino, scortata dalla polizia penitenziaria e circondata da telecamere e fotografi. Era la sua prima apparizione in un’aula di tribunale italiana dopo l’estradizione dal Pakistan avvenuta lo scorso agosto. In aula, Nazia è rimasta a lungo seduta a testa bassa, con le mani sul volto, persino quando ha potuto rivedere il marito Shabbar Abbas, che ha preso posto nella gabbia dalla parte opposta della sala.
La madre di Saman indossava un abito tradizionale scuro, un velo a coprire la testa e parte del volto, e una mascherina chirurgica. Il padre, Shabbar Abbas, indossava un giaccone verde e, prima di entrare in aula, teneva il cappuccio in testa.
L’udienza del processo d’appello
L’udienza era la prima del processo d’appello sull’omicidio di Saman Abbas, la diciottenne di Novellara. Tutti e cinque i familiari imputati erano presenti. Oltre ai genitori, entrambi condannati all’ergastolo, era presente anche lo zio di Saman, Danish Hasnain, anch’egli detenuto, condannato a 14 anni. La sua condanna è stata appellata sia dal suo difensore sia dai pubblici ministeri, che chiedevano una pena più elevata.
In aula erano presenti anche i due cugini, Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, a piede libero dopo l’assoluzione da parte della Corte d’assise di Reggio Emilia nel dicembre 2023. La Procura ha fatto appello anche per loro.
Contesto dell’omicidio e sviluppi giudiziari
L’omicidio di Saman Abbas ha scosso l’opinione pubblica italiana e internazionale. La giovane donna è stata uccisa nel 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Le indagini hanno portato all’arresto e al processo di diversi membri della famiglia Abbas, accusati di aver pianificato e eseguito l’omicidio per motivi legati al rifiuto di Saman di accettare un matrimonio combinato.
Il processo di primo grado si è concluso con la condanna all’ergastolo per i genitori di Saman e a 14 anni per lo zio. I due cugini sono stati assolti. La Procura ha impugnato le assoluzioni e ha chiesto un aumento della pena per lo zio. Il processo d’appello rappresenta un nuovo capitolo in questa vicenda giudiziaria complessa e dolorosa.
Riflessioni sul caso Saman Abbas
Il caso di Saman Abbas è una tragedia che solleva interrogativi profondi sulla condizione femminile, sui diritti umani e sull’integrazione culturale. La presenza di tutti i familiari imputati al processo d’appello sottolinea la complessità della vicenda e l’importanza di una giustizia che sia giusta e imparziale. È fondamentale che la verità venga accertata e che i responsabili siano puniti, nel rispetto dei principi dello stato di diritto.