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Un’opera controversa al centro della Biennale
La Biennale di Venezia ha inaugurato la sua edizione dedicata alla Parola con un evento di grande risonanza culturale: la rappresentazione scenica di “Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem”, il commento al Vangelo di Giovanni del teologo e mistico domenicano Meister Eckhart. L’opera, presentata in conferenza stampa a Cà Giustinian dal presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco, esplora il potere della Parola come tramite di verità e strumento di esercizio critico.
Il Portego delle Colonne: uno scenario suggestivo
Il progetto speciale dell’Asac, Archivio Storico della Biennale, ha trovato la sua ideale collocazione nel Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco, un atrio monumentale cinquecentesco che oggi fa parte dell’Ospedale Civile di Venezia. Questo spazio storico e architettonico conferisce un’aura di solennità e sacralità all’opera di Eckhart, amplificando il suo messaggio universale.
L’eresia di Eckhart: l’uomo al centro del divino
Il regista Antonello Pocetti ha sottolineato l’importanza dell’opera di Eckhart, per la quale il teologo fu condannato per eresia nel 1327. L’eresia di Eckhart risiede nella sua visione antropocentrica, che pone l’uomo come messaggero dell’Anima e di Dio. La forza del suo commento al Vangelo di Giovanni risiede nella Parola, intesa come origine del Tutto e valida per tutti i popoli. Un messaggio di grande attualità in un mondo sempre più globalizzato e interconnesso.
Il Vangelo di Giovanni: un testo enigmatico e complesso
Il commento di Eckhart si concentra sul Vangelo di Giovanni, considerato il più influente nel pensiero occidentale per la sua capacità di mettere in luce la complessità e l’enigmaticità del pensiero di Gesù. La Parola, in questo contesto, diventa strumento di conoscenza e di comprensione del divino.
Un cast d’eccezione per dare voce al Vangelo
La rappresentazione scenica di “Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem” si avvale di un cast di grande talento, con gli attori Federica Fracassi, Leda Kreider e Dario Aita che si alterneranno nella lettura dei brani evangelici sotto la regia di Antonello Pocetti. Le scene sono curate da Antonino Viola, le immagini video da Andrew Quinn e la direzione suono da Thierry Coduys. Un team di professionisti che ha saputo creare un’esperienza immersiva e coinvolgente per il pubblico.
Il Coro della Cappella Marciana: un’esperienza sonora unica
Ad arricchire l’esperienza teatrale, il Coro della Cappella Marciana, sotto la guida del Maestro Marco Gemmani, eseguirà interventi vocali dedicati al canto gregoriano, incentrati sui testi del Vangelo di Giovanni. Il Maestro Gemmani ha sottolineato l’importanza di riscoprire la maniera medioevale del canto gregoriano, con accompagnamento vocale anziché strumentale, per valorizzare la sua essenza spirituale.
Un’occasione per riflettere sul potere della Parola
La Biennale della Parola offre un’occasione preziosa per riflettere sul potere della Parola come strumento di conoscenza, di comprensione e di trasformazione. L’opera di Meister Eckhart, con la sua carica eretica e il suo messaggio universale, ci invita a interrogarci sul nostro rapporto con il divino e con il mondo che ci circonda. Un evento culturale di grande rilevanza, che arricchisce il panorama artistico e intellettuale della città di Venezia.