
Dalle emulazioni di ‘Fleximan’ alla realtà criminale: la svolta nelle indagini
Inizialmente attribuiti a emuli di ‘Fleximan’, i danneggiamenti agli autovelox in provincia di Asti hanno presto rivelato una realtà ben più strutturata e criminale. Le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Asti, avviate nel dicembre 2023, hanno svelato un’organizzazione che utilizzava l’abbattimento dei dispositivi di controllo della velocità come strumento per agevolare furti in abitazioni ed esercizi commerciali. La base operativa della banda era situata in un’autorimessa a Isola d’Asti, un punto strategico per pianificare e coordinare le attività illecite.
Le condanne: giustizia è fatta
Il tribunale ha emesso condanne significative per i membri della banda. Giuseppe Artusio, riconosciuto come capo dell’organizzazione, è stato condannato a 9 anni di reclusione con rito abbreviato. Claudio Gola, identificato come suo braccio destro, ha ricevuto una pena di 8 anni e 8 mesi. Alger Bajraktari è stato condannato a 7 anni. Pene più lievi sono state inflitte agli altri tre membri, con condanne rispettivamente di 2 anni e 6 mesi, 1 anno e mezzo, e 1 anno e 5 mesi. Le sentenze rappresentano un importante successo per le forze dell’ordine e la magistratura, che hanno lavorato per smantellare un’organizzazione criminale che aveva creato un clima di insicurezza nella provincia.
Il modus operandi: un piano criminale ben orchestrato
Le indagini hanno ricostruito un modus operandi ben preciso. La banda, specializzata in furti in abitazione e in esercizi commerciali, danneggiava deliberatamente le telecamere e i rilevatori di velocità per garantirsi l’impunità durante i colpi. L’abbattimento degli autovelox non era quindi un atto vandalico isolato, ma parte di una strategia criminale più ampia. I membri della banda agivano con precisione e coordinamento, sfruttando la momentanea assenza di controllo del territorio per mettere a segno i furti.
Impatto sul territorio e sicurezza dei cittadini
L’attività della banda ha avuto un impatto significativo sulla sicurezza del territorio e sulla percezione di sicurezza dei cittadini. L’abbattimento degli autovelox, oltre a rappresentare un danno economico per la collettività, ha creato zone d’ombra in cui i criminali potevano agire indisturbati. Le indagini e le condanne rappresentano un segnale importante per ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella capacità di garantire la sicurezza.
Un monito per il futuro
La vicenda della banda che abbatteva autovelox ad Asti solleva interrogativi sulla sicurezza del territorio e sulla necessità di un controllo più efficace. Le condanne inflitte rappresentano un deterrente per chiunque pensi di poter agire al di fuori della legge, ma è fondamentale investire in prevenzione e in un sistema di sicurezza che protegga i cittadini e le infrastrutture pubbliche.