
Una decisione storica per Salò
Il Consiglio comunale di Salò ha compiuto un gesto storico revocando la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita nel lontano 1924. La decisione, votata a maggioranza con dodici voti favorevoli, tre contrari e un astenuto, segna un punto di svolta per la cittadina che durante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale fu la capitale della Repubblica Sociale Italiana.
La mozione, presentata dal consigliere Tiberio Evoli della maggioranza di centrosinistra, ha trovato ampio sostegno nell’aula consiliare, nonostante alcune resistenze da parte di consiglieri appartenenti a liste civiche, una delle quali vicina a Fratelli d’Italia. La revoca arriva a cento anni dal conferimento della cittadinanza onoraria, firmata dal commissario prefettizio Salvatore Punzo il 23 maggio 1924, poco prima dell’omicidio Matteotti.
Un passo necessario per riaffermare i valori costituzionali
Il sindaco di Salò, Francesco Cagnini, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, affermando che “le idee rappresentate dalla cittadinanza onoraria a Mussolini non hanno più spazio nell’Italia e nella Salò di oggi”. Cagnini, nato cinquant’anni dopo la liberazione del 1945, ha voluto precisare che la revoca non deve essere vista come una contrapposizione ideologica, bensì come un momento unificante che riafferma i valori di libertà e democrazia sanciti dalla Costituzione italiana.
L’ex ministro della Giustizia Marta Cartabia aveva espresso nei giorni scorsi la necessità di compiere questo passo, sottolineando che la Costituzione italiana poggia su basi antifasciste. La revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini rappresenta quindi un atto dovuto per riaffermare i principi e i valori costituzionali che dovrebbero essere condivisi da tutti.
Reazioni contrastanti e possibili sviluppi futuri
La votazione in Consiglio comunale è stata accolta da applausi, ma anche da qualche fischio, segno che la questione suscita ancora reazioni contrastanti nella comunità salodiana. Nonostante ciò, la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini segna una chiusura definitiva con l’era del Duce, anche nella cittadina gardesana dove Fratelli d’Italia ha intitolato la sede locale a Giorgio Almirante.
Dopo Salò, il caso della cittadinanza onoraria a Mussolini potrebbe riaprirsi anche in altri comuni italiani, a partire da Brescia, dove è ferma una mozione che chiede la revoca del riconoscimento. La decisione di Salò potrebbe quindi rappresentare un precedente importante per affrontare in modo definitivo il rapporto con il passato fascista e riaffermare i valori democratici e antifascisti della Repubblica italiana.
Un atto simbolico dal valore inestimabile
La revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini da parte del Comune di Salò è un atto simbolico dal valore inestimabile. In un momento storico in cui i valori democratici e antifascisti sono messi in discussione, questa decisione rappresenta un segnale forte e chiaro: l’Italia non dimentica il suo passato, ma guarda al futuro con la consapevolezza che la libertà e la democrazia sono conquiste da difendere ogni giorno.