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Nuovi dettagli sull’indagine: un’aggressione precedente all’omicidio
Emergono nuovi dettagli inquietanti sul caso di Daniele Rezza, il ventenne reo confesso dell’omicidio di Manuel Mastrapasqua, il trentunenne ucciso a Rozzano lo scorso ottobre. Rezza è ora accusato di aver aggredito, pochi mesi prima dell’omicidio, un ragazzo di diciassette anni con un coltello da cucina.
L’aggressione sarebbe avvenuta a fine giugno, sempre a Rozzano, e avrebbe visto Rezza colpire il giovane al torace con un coltello da cucina a lama seghettata. Fortunatamente, in quel caso, la vittima riportò solo un taglio superficiale.
La testimonianza chiave e la ricostruzione dei fatti
L’episodio, inizialmente non denunciato, è venuto alla luce grazie alle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo in seguito all’omicidio di Mastrapasqua. La sorella della vittima, venuta a conoscenza dell’aggressione da alcuni amici, ha contattato il diciassettenne, che ha poi testimoniato ricostruendo l’accaduto.
Il ragazzo ha raccontato di una lite precedente con Rezza su un tram, culminata poi nell’aggressione in strada, vicino alle loro abitazioni. Ha inoltre specificato che Rezza estrasse “un coltello da cucina” e tentò di colpirlo, ma “per fortuna non ci è riuscito”.
Nuova accusa per Rezza: lesioni aggravate e porto d’armi
La Procura ha chiuso questa tranche d’inchiesta, coordinata dalla pm Letizia Mocciato, formulando nuove accuse contro Rezza: lesioni aggravate dall’uso dell’arma e porto abusivo di coltello. Rezza è già a processo per omicidio volontario aggravato, con la prima udienza fissata per il 14 aprile.
Il coinvolgimento del padre di Rezza
Nella testimonianza del diciassettenne emerge anche il coinvolgimento del padre di Daniele Rezza. Il ragazzo ha raccontato che l’uomo, intervenuto durante l’alterco in strada, lo colpì con uno schiaffo o un pugno.
Un quadro allarmante della violenza giovanile
La vicenda di Daniele Rezza, con l’omicidio di Manuel Mastrapasqua e la precedente aggressione, solleva interrogativi inquietanti sulla violenza giovanile e sulla necessità di interventi preventivi e di recupero. La tempestività delle indagini e la collaborazione dei testimoni sono fondamentali per fare luce su questi episodi e garantire giustizia alle vittime.