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Deutsche Bank irrompe nel capitale di Banco Bpm
Un nuovo, significativo ingresso scuote gli equilibri di Banco Bpm, istituto finanziario italiano al centro di complesse dinamiche tra l’OPA su Anima e l’offerta ostile di Unicredit. Deutsche Bank, colosso bancario tedesco, ha rivelato di aver acquisito una quota del 5,18% nel capitale di Banco Bpm, come emerso dagli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti. Questa mossa inattesa ha immediatamente sollevato interrogativi e speculazioni nel mondo finanziario.
Motivazioni e implicazioni della partecipazione tedesca
Secondo un portavoce di Deutsche Bank, la partecipazione è “detenuta per conto di clienti terzi e non è una posizione proprietaria”. Tuttavia, questa dichiarazione non ha placato le congetture. Invece di ipotizzare un coinvolgimento diretto nella campagna tedesca di Unicredit, impegnata nell’acquisizione di Commerzbank, gli analisti si concentrano su Parigi, sede di Credit Agricole. Si sospetta che la quota possa servire a regolare i contratti derivati sul 5,2% di Banco Bpm, sottoscritti da Banque Vert a dicembre, in attesa dell’approvazione della BCE per superare il 10% di Piazza Meda, di cui già detiene il 9,9%.
Movimenti azionari anche in Mps e Mediobanca
Il risiko bancario non si ferma. Anche Mps è al centro di movimenti azionari, con il gruppo Caltagirone che ha incrementato la sua quota dal 5 all’8%, un segnale di fiducia nella banca e nel suo piano di rilancio. Questo incremento avviene in vista dell’assemblea del 17 aprile, cruciale per la delega all’aumento di capitale per l’OPS Mediobanca, dove saranno schierati anche Delfin con il 9,8%, oltre a Banco Bpm e Anima con quasi il 9% complessivo.
Banco Bpm verso l’assemblea: decisioni cruciali su Anima
L’ingresso di Deutsche Bank avviene alla vigilia dell’assemblea di Banco Bpm, chiamata ad approvare l’aumento del corrispettivo dell’OPA su Anima da 6,2 a 7 euro e a valutare la possibilità di procedere anche senza i benefici del Danish Compromise e con una partecipazione inferiore al 66,67% del capitale. La banca ha precisato che per realizzare i suoi programmi e ottenere sinergie da Anima, pari a circa 60 milioni di euro lordi, sarà sufficiente disporre del 45% del capitale dell’SGR, quota già in possesso del Banco grazie agli impegni di adesione di Poste, Fsi e del management della società.
Strategie di capitale e dividendi
Banco Bpm ha ribadito la “forte rilevanza industriale e strategica” dell’acquisizione di Anima, anche senza il Danish Compromise, confermando la capacità di distribuire 6 miliardi di euro di dividendi mantenendo un Cet1 del 13-13,5% e garantendo un ritorno sull’investimento superiore al 13%. Per assicurare un livello di capitale adeguato, la banca ricorrerà a operazioni di cartolarizzazione sintetica, ottimizzazione delle partecipazioni, rinuncia alla distribuzione di un ulteriore miliardo e ottimizzazione degli asset ponderati per il rischio. Rimangono incerti i tempi della decisione della BCE sul Danish Compromise.
Unicredit mette in guardia, Credit Agricole osserva
Unicredit ha avvertito i soci di Banco Bpm del rischio che la sua offerta decada in caso di modifiche ai termini dell’OPA su Anima. Tuttavia, si prevede che i soci approveranno a larga maggioranza la proposta del consiglio, con il sostegno degli investitori istituzionali e di alcuni soci rilevanti. L’attenzione è ora rivolta a Credit Agricole, il cui orientamento potrebbe rivelare se intende difendere l’autonomia del Banco o negoziare con Unicredit.
Scenari futuri e possibili evoluzioni
L’ingresso di Deutsche Bank nel capitale di Banco Bpm aggiunge un ulteriore livello di complessità a una situazione già intricata. Resta da vedere se questa mossa si rivelerà una semplice operazione per conto terzi o un tassello di una strategia più ampia. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere le reali intenzioni dei protagonisti e l’impatto sulle dinamiche del settore bancario italiano.