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Dura critica della Fiom a Stellantis
La Fiom (Federazione Italiana Operai Metallurgici) ha lanciato un duro attacco contro Stellantis, accusando l’azienda di privilegiare la remunerazione degli azionisti a discapito dei lavoratori italiani, molti dei quali si trovano in cassa integrazione da oltre dieci anni. Michele De Palma, segretario generale della Fiom, ha espresso forte preoccupazione per le scelte strategiche dell’amministratore delegato Carlos Tavares e della proprietà di Stellantis, definendole “fallimentari” e con gravi conseguenze per i lavoratori e per l’intero Paese.
Mancanza di investimenti e perdita di quote di mercato
De Palma ha sottolineato come Stellantis stia perdendo quote di mercato sia in Italia che in Europa a causa di una serie di fattori, tra cui la mancanza di investimenti in Italia nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, la carenza di nuovi modelli nei segmenti premium e lusso dei marchi Alfa Romeo e Maserati, e l’assenza di auto del segmento massmarket da produrre in Italia, come Lancia e Fiat. La Fiom denuncia una politica aziendale miope che sacrifica il futuro del settore automotive italiano sull’altare del profitto a breve termine.
Richiesta di intervento urgente al Governo e confronto con Elkann
Di fronte a questa situazione critica, la Fiom chiede un intervento urgente del Governo italiano. Secondo De Palma, non è sufficiente l’allontanamento dell’amministratore delegato se non si cambiano le politiche aziendali. Il ministro Urso, secondo il sindacalista, deve prendere coscienza della gravità della situazione prima che sia troppo tardi. La Fiom propone di bloccare la remunerazione degli azionisti e dei manager per reinvestire le risorse in un nuovo piano industriale che garantisca l’occupazione e il salario dei lavoratori, integrando la cassa integrazione. Inoltre, il sindacato chiede un confronto diretto con il presidente John Elkann a Palazzo Chigi, con la partecipazione dei sindacati, per definire un piano straordinario di investimenti in innovazione e produzione, con il coinvolgimento di risorse aziendali, nazionali ed europee, per assicurare il futuro del settore automotive in Italia.
L’allarme della Fiom: l’Italia non può perdere l’automotive
La Fiom lancia un allarme: la situazione ha superato da tempo la soglia critica e l’Italia non può permettersi di perdere il settore automotive. Il sindacato invita a superare le polemiche e le recriminazioni e a concentrarsi sulla ricerca di soluzioni concrete per salvaguardare l’occupazione e il futuro di un settore strategico per l’economia italiana.
Un bivio per l’industria automobilistica italiana
La presa di posizione della Fiom mette in luce una problematica complessa e cruciale per il futuro dell’industria automobilistica italiana. Da un lato, la necessità di Stellantis di generare profitti e remunerare gli azionisti; dall’altro, la responsabilità sociale di preservare l’occupazione e investire nel futuro del Paese. La sfida è trovare un equilibrio tra queste due esigenze, attraverso un dialogo costruttivo tra azienda, sindacati e governo, e un piano industriale che punti sull’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione delle competenze dei lavoratori italiani. Il rischio, altrimenti, è quello di assistere a un declino inesorabile di un settore che ha fatto la storia dell’industria italiana.