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Un progetto di memoria e arte: “Corrispondenze Immaginarie”
Il documentario “Corrispondenze Immaginarie”, realizzato dalla Struttura di Programmazione in lingua italiana della Rai FVG in occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia, esplora un capitolo oscuro della storia italiana: la censura della corrispondenza dei pazienti negli ospedali psichiatrici del ‘900. Curato da Piero Pieri e Alessandro Spanghero, il documentario trae ispirazione da un progetto artistico di Mariangela Capossela, che ha riportato alla luce le lettere negate, trasformandole in un atto di memoria collettiva e riflessione sociale.
Il silenzio spezzato: la censura delle lettere negli ospedali psichiatrici
Nella prima metà del XX secolo, i degenti degli ospedali psichiatrici italiani erano isolati dal mondo esterno, privati del diritto di comunicare con le proprie famiglie e affetti. Le lettere che scrivevano, espressione dei loro pensieri, sentimenti e bisogni, venivano sistematicamente censurate e archiviate come parte della documentazione clinica, senza mai raggiungere i destinatari. Questo silenzio imposto rappresentava una forma di ulteriore marginalizzazione e disumanizzazione, cancellando la voce e l’identità dei pazienti.
La riattivazione della memoria: gli “Scrittoi Pubblici” e la partecipazione popolare
Il progetto artistico di Mariangela Capossela ha mirato a riattivare la memoria di questo periodo storico attraverso un processo partecipativo e inclusivo. Dopo un’attenta ricerca negli archivi di stato e delle ex strutture ospedaliere, l’artista ha coinvolto scuole e cittadini nell’organizzazione di “Scrittoi Pubblici”, luoghi in cui le lettere rinvenute sono state trascritte a mano, numerate e contrassegnate con timbri appositamente ideati. Questo gesto simbolico ha restituito dignità alle parole dei pazienti, trasformandole in un patrimonio collettivo.
Un appello all’Italia: la risposta alle “Corrispondenze Immaginarie”
Parallelamente agli “Scrittoi Pubblici”, è stata lanciata una call pubblica a livello nazionale, invitando chiunque lo desiderasse a ricevere una lettera e a rispondere. L’iniziativa ha riscosso un successo sorprendente, con centinaia di adesioni da tutta Italia. Le risposte, cariche di empatia e comprensione, hanno creato un dialogo immaginario tra passato e presente, tra chi ha subito la censura e chi oggi si fa portavoce della loro storia.
Trieste e Gorizia: la rivoluzione basagliana rivive in “Corrispondenze Immaginarie”
Nato nel 2022 a Volterra, il progetto “Corrispondenze Immaginarie” è stato riproposto nel 2024 tra Trieste e Gorizia, città simbolo della rivoluzione psichiatrica di Franco Basaglia. Grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Gorizia, Teatro degli Sterpi e Hangar Teatri hanno dato nuova vita a questa iniziativa, in occasione del centenario della nascita di Basaglia. La scelta di queste due città non è casuale: proprio da Trieste e Gorizia è partita la riforma che ha portato alla chiusura dei manicomi e alla nascita di una nuova psichiatria, più umana e rispettosa dei diritti dei pazienti.
Anteprima e programmazione: dove vedere “Corrispondenze Immaginarie”
Il documentario “Corrispondenze Immaginarie” sarà proiettato in anteprima il 3 marzo alle 20:30 all’Hangar Teatri/Teatro degli Sterpi a Trieste. Alla serata parteciperanno gli autori, l’artista Mariangela Capossela e Massimo Cirri, autore e conduttore di Caterpillar (Rai Radio2). Successivamente, il documentario sarà trasmesso su Rai 3 Regionale il 9 marzo alle 9:00 e in replica su Rai 3 bis canale 810 del digitale terrestre il 12 marzo alle 21:20. Un’occasione imperdibile per riflettere sulla storia della psichiatria in Italia e sull’importanza di non dimenticare le voci del passato.
Un contributo per la salute mentale e le emergenze sociali
“Corrispondenze Immaginarie” rappresenta un importante contributo per affrontare il tema della salute mentale e delle emergenze sociali contemporanee attraverso il linguaggio dell’arte. Il documentario, sostenuto da una grande partecipazione popolare, invita a riflettere sulla condizione dei pazienti psichiatrici, sulla necessità di garantire loro dignità e diritti, e sulla responsabilità di costruire una società più inclusiva e consapevole.
Un’eco dal passato, un monito per il futuro
“Corrispondenze Immaginarie” non è solo un documentario, ma un’esperienza emotiva che ci connette con le storie di chi ha subito l’isolamento e la negazione dei propri diritti. Il progetto di Mariangela Capossela, con la sua carica di umanità e partecipazione, ci ricorda l’importanza di non dimenticare il passato per costruire un futuro in cui la salute mentale sia una priorità e la dignità di ogni individuo sia rispettata.