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La Sentenza Definitiva della Cassazione
La giustizia italiana ha inferto un colpo significativo al clan Casamonica con la confisca definitiva di beni per un valore superiore a tre milioni di euro. La sentenza, emessa dalla Corte di Cassazione, pone la parola fine a una lunga battaglia legale, confermando la confisca dei beni di Giuseppe Casamonica, 75 anni, e di suo figlio Guerrino, noto come Pelè.
Dettagli del Patrimonio Confiscato
Il ‘tesoro’ confiscato comprende un vasto assortimento di beni, tra cui immobili di pregio, gioielli, oggetti d’argenteria, un’automobile e ingenti disponibilità finanziarie. Tra gli immobili spiccano le storiche abitazioni del clan, situate in posizioni strategiche e dal valore inestimabile.
Immobili Destinati a Progetti Sociali
Un aspetto particolarmente rilevante della confisca è la destinazione degli immobili a progetti sociali. La sfarzosa villa in via Roccabernarda, situata nella zona dell’Anagnina, è stata affidata all’azienda pubblica di servizi Asilo Savoia, mentre la residenza storica dei Casamonica in via Flavia Demetria è stata assegnata alla Fondazione Pangea Onlus. Inoltre, una villa situata a Monterosi, in provincia di Viterbo, è stata destinata a finalità sociali dall’amministrazione comunale locale. La confisca include anche il mobilio, gli elettrodomestici, l’argenteria e altri oggetti di valore presenti all’interno degli immobili.
Cronologia del Caso e Misure Cautelari
Il sequestro dei beni risale al 16 giugno 2020, quando il Tribunale di Roma, su proposta congiunta del procuratore e del questore, dispose il provvedimento in concomitanza con l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 20 membri del clan Casamonica, accusati di usura ed estorsioni. Secondo gli inquirenti, Giuseppe e Ferruccio Casamonica erano a capo dell’organizzazione. L’8 novembre 2021, il Tribunale emise il decreto di confisca dei beni, confermando quanto disposto in precedenza. La Corte d’Appello di Roma, nel marzo successivo, ha rigettato tutti i ricorsi, confermando integralmente il provvedimento di confisca. Infine, la Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di Giuseppe e Guerrino Casamonica, condannandoli al pagamento delle spese processuali e al versamento di 3.000 euro alla cassa delle ammende.
Implicazioni della Sentenza
La confisca definitiva dei beni rappresenta un duro colpo per il clan Casamonica, privandolo di risorse economiche fondamentali e smantellando parte del suo potere. La destinazione degli immobili a progetti sociali, inoltre, simboleggia un riscatto per la comunità e un segnale forte da parte dello Stato nella lotta contro la criminalità organizzata.
Un Passo Avanti nella Lotta alla Criminalità Organizzata
La confisca definitiva dei beni al clan Casamonica rappresenta un importante successo nella lotta contro la criminalità organizzata. La destinazione degli immobili a progetti sociali non solo priva il clan di risorse economiche, ma offre anche un’opportunità di riscatto per la comunità, trasformando luoghi simbolo di illegalità in spazi dedicati al bene comune.