
L’era delle auto connesse: una sfida per la regolamentazione dei dati
Con quasi 18 milioni di veicoli connessi in Italia, pari al 45% del parco circolante, il tema della ‘connected car’ è diventato centrale nel dibattito sulla mobilità del futuro. Durante l’evento Autopromotec Talks a Milano, il professor Enrico Al Mureden dell’Università di Bologna ha sottolineato come questa tecnologia dirompente richieda un intervento regolatorio organico per gestire la mole di dati generati dalle auto connesse.
Le automobili connesse producono e trasmettono una quantità impressionante di dati, che includono informazioni sulla posizione, lo stile di guida, la diagnostica del veicolo e, in alcuni casi, dati biometrici. Questi dati sollevano questioni cruciali sulla proprietà e l’utilizzo delle informazioni, poiché, pur essendo generati dal veicolo, sono intrinsecamente legati all’utente. La discussione verte su chi debba detenere i diritti su questi dati: il costruttore, il conducente o il proprietario del veicolo.
Privacy, sicurezza e uso commerciale dei dati: le sfide da affrontare
Enrico Al Mureden ha evidenziato come i regolatori europei stiano lavorando attraverso il GDPR, il Data Act e l’AI Act per garantire la protezione e la trasparenza nella gestione dei dati. Tuttavia, permangono incertezze e lacune, soprattutto in relazione al consenso informato e chiaro per l’uso dei dati, alla sicurezza e al rischio di cyber-attacchi, alle responsabilità per violazioni e la sicurezza informatica, all’uso commerciale e la profilazione degli utenti, e alla condivisione dei dati con autorità pubbliche e forze dell’ordine.
È fondamentale distinguere i dati utili per migliorare i servizi di mobilità, la sicurezza stradale e l’efficienza del traffico, tutelando al contempo la privacy degli utenti. La protezione della salute (art. 32 Cost) deve armonizzarsi con le esigenze di iniziativa economica privata (art. 41 Cost), evidenziando la funzione sociale della proprietà dei dati.
Il ruolo del PRA nel garantire certezze giuridiche e trasparenza
Michele Mangano, dirigente della direzione gestione e sviluppo del PRA presso l’ACI, ha evidenziato il ruolo fondamentale del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) nel garantire certezze giuridiche e trasparenza nelle transazioni del mercato automotive. Il PRA è l’archivio ufficiale in cui vengono registrate le vicende giuridiche dei veicoli, dalle compravendite alle ipoteche fino ai vincoli amministrativi.
Il costante sviluppo della digitalizzazione del PRA offre e offrirà solide garanzie per la prevenzione delle frodi e la semplificazione burocratica. Con dati aggiornati e affidabili, il PRA supporta lo sviluppo di servizi innovativi per la gestione del parco veicoli, campagne di sicurezza, avvisi di scadenze revisioni e analisi statistiche.
Al 31 dicembre 2023, nel PRA risultavano registrati 54.813.606 veicoli. Per il 2024, la previsione è di un totale di 17.392.543 trascrizioni, comprendenti prime iscrizioni, trasferimenti di proprietà, radiazioni, ipoteche e altro. Nello stesso periodo, sono state effettuate circa 53 milioni di consultazioni e forniture dati attraverso web service, API e modalità offline.
Verso un futuro della mobilità consapevole e regolamentato
La discussione sollevata da Autopromotec Talks evidenzia la necessità di un approccio equilibrato e regolamentato alla gestione dei dati delle auto connesse. È fondamentale trovare un punto di incontro tra l’innovazione tecnologica, la tutela della privacy e la sicurezza dei cittadini, garantendo che i dati siano utilizzati in modo responsabile e trasparente. Il ruolo del PRA, con la sua digitalizzazione e la sua funzione di garante della certezza giuridica, si conferma essenziale per supportare lo sviluppo di un mercato automotive moderno e sicuro.