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Assistenza sanitaria insufficiente per i braccianti stranieri
La situazione sanitaria dei braccianti stranieri impiegati nelle campagne della Piana di Gioia Tauro rimane critica. Medici per i Diritti Umani (Medu), presente nella zona da 12 anni, ha lanciato un allarme sulla precaria condizione di questa fascia di lavoratori, spesso relegati ai margini della società e con difficoltà di accesso alle cure mediche.
Da novembre 2024 a febbraio 2025, Medu ha fornito assistenza medica e socio-legale a 371 persone tra la tendopoli di San Ferdinando e gli insediamenti di contrada Russo a Taurianova e di Largo Bruniani a Rosarno. I dati raccolti attraverso interviste rivelano un quadro allarmante: la maggior parte degli assistiti (61%) sono uomini tra i 31 e i 50 anni, provenienti da Africa occidentale, Maghreb, Sudan, Camerun e Bulgaria. Nonostante l’87% possieda un permesso di soggiorno regolare, le condizioni di vita e di lavoro restano estremamente precarie.
Patologie legate al lavoro nei campi e alle condizioni abitative
Le patologie più comuni riscontrate tra i braccianti sono strettamente legate alla durezza del lavoro nei campi, all’insalubrità degli alloggi, all’esposizione a prodotti agrochimici e alle difficoltà di accesso al sistema sanitario. Le malattie dell’apparato osteoarticolare e digerente sono le più frequenti, seguite da problemi odontoiatrici e malattie respiratorie. Non meno rilevanti sono le malattie della pelle, quelle cardio-circolatorie e i disturbi genito-urinari.
A peggiorare la situazione, contribuisce la condizione abitativa: molti braccianti sono costretti a vivere in contesti periferici, abusivi e insalubri. La mancanza di servizi essenziali e le precarie condizioni igienico-sanitarie favoriscono la diffusione di malattie e rendono difficile il recupero della salute.
La tendopoli di San Ferdinando: un ghetto in stato di degrado
Particolarmente preoccupante è la situazione dell’ex tendopoli ministeriale di San Ferdinando, nata come presidio temporaneo per ospitare circa cinquecento persone e trasformatasi in un ghetto in continua espansione. La tendopoli versa in uno stato di totale degrado, priva di servizi essenziali come acqua potabile, elettricità e raccolta dei rifiuti. Le condizioni igienico-sanitarie sono allarmanti, con la costruzione di baracche e strutture precarie che contribuiscono a creare un ambiente insalubre e pericoloso per la salute degli abitanti.
Medu riporta la storia di un giovane bracciante ghanese, visitato a gennaio per una sospetta polmonite. A causa della mancanza di possibilità di curarsi adeguatamente, il giovane ha continuato a lavorare fino al peggioramento delle sue condizioni, che hanno reso necessario il ricovero d’urgenza. Dopo venti giorni in ospedale, il bracciante è rientrato nella tendopoli, ma, vista l’insostenibilità della situazione, ha deciso di lasciare la Piana di Gioia Tauro.
Necessità di interventi urgenti per tutelare la salute dei braccianti
La situazione descritta da Medici per i Diritti Umani evidenzia la necessità di interventi urgenti per tutelare la salute e la dignità dei braccianti stranieri nella Piana di Gioia Tauro. È fondamentale garantire l’accesso alle cure mediche, migliorare le condizioni abitative e contrastare lo sfruttamento lavorativo. Solo attraverso un impegno concreto e coordinato da parte delle istituzioni e della società civile sarà possibile superare questa emergenza e assicurare ai braccianti stranieri una vita dignitosa e in salute.