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Preghiera e Preoccupazione: La Comunità Ebraica di Milano si Raccoglie
In un momento di profonda angoscia e riflessione, la Comunità ebraica di Milano si è riunita in sinagoga per un momento di preghiera dedicato agli ostaggi ancora detenuti da Hamas e a coloro che sono stati restituiti senza vita, tra cui i giovani fratelli Bibas. L’atmosfera era carica di dolore, rabbia e una crescente preoccupazione per l’ondata di odio che sembra travolgere il mondo.
Rav Arbib: Un Grido d’Allarme Contro l’Odio Crescente
Il Rabbino Capo di Milano, Rav Alfonso Arbib, ha espresso con forza la sua inquietudine per la diffusione di un odio profondo, diverso dalla semplice ostilità a cui la comunità era abituata. “Siamo abituati a pensare che tutto si aggiusta in qualche modo. Ma davanti a un odio di questo tipo rimaniamo schiacciati e non abbiamo la capacità di reagire”, ha dichiarato Rav Arbib, sottolineando come questo sentimento si stia espandendo anche in Occidente, risvegliando “fantasmi del passato” e portando alla luce espressioni dimenticate di antisemitismo.
Il Rabbino ha esortato la comunità a non cedere alla paura, riconoscendo il senso di solitudine ma incoraggiando a ricordare che non sono soli. Ha espresso profondo dolore per le persone rapite da Hamas, in particolare per la tragica sorte dei bambini Bibas, e ha denunciato le “sceneggiate” di Hamas con le bare dei morti, definendole “terribili e vergognose”.
Walker Meghnagi: Pace Lontana e Critiche al Sindaco Sala
Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, ha condiviso un sentimento di sconforto riguardo alla lontananza della pace, che si pensava fosse più vicina. Ha espresso orrore per le modalità con cui Hamas rilascia gli ostaggi e ha manifestato preoccupazione per il ruolo di Papa Francesco come simbolo di pace, auspicando un suo intervento più incisivo.
Meghnagi ha inoltre espresso profondo disappunto per la decisione del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, di non illuminare la sede del Comune in segno di lutto per la morte dei fratelli Bibas. “Ci siamo rimasti malissimo, malissimo, non voglio fare polemiche, ma malissimo”, ha commentato il presidente della Comunità, evidenziando il sentimento di delusione e amarezza provato dalla comunità.
Il Contesto: Antisemitismo e Solidarietà
Le parole del Rabbino Capo e del presidente Meghnagi riflettono un clima di crescente preoccupazione per l’aumento degli atti di antisemitismo in tutto il mondo, in particolare in seguito agli eventi in Medio Oriente. La decisione del sindaco Sala ha suscitato polemiche e ha acceso un dibattito sulla necessità di gesti concreti di solidarietà e vicinanza alla comunità ebraica.
La Comunità ebraica di Milano, una delle più grandi e attive in Italia, continua a essere un punto di riferimento per la cultura e la tradizione ebraica, promuovendo il dialogo interreligioso e la lotta contro ogni forma di discriminazione.
Riflessioni sulla Crescita dell’Odio e la Necessità di Solidarietà
La denuncia del Rabbino Arbib e le parole del presidente Meghnagi ci pongono di fronte a una realtà inquietante: l’odio e l’antisemitismo sono in crescita, anche nelle nostre società occidentali. È fondamentale non sottovalutare questo fenomeno e agire con fermezza per contrastarlo, promuovendo l’educazione alla tolleranza, il dialogo interculturale e la solidarietà verso le comunità più vulnerabili. La decisione del sindaco Sala, pur comprensibile in un contesto di delicatezza politica, rischia di essere interpretata come un segnale di disinteresse e allontanamento, e ci ricorda l’importanza di gesti concreti e simbolici per testimoniare la vicinanza e il sostegno alle comunità che si sentono minacciate.