
La valanga di richieste nell’era digitale
La vita moderna è un turbinio di impegni: lavoro, famiglia, burocrazia, social media. Siamo costantemente bombardati da input, che spesso ci lasciano con la sensazione di non riuscire a tenere il passo. Questa sensazione, definita “sopraffazione”, è sempre più diffusa e riconosciuta anche dagli esperti del settore.
Linda Blair, psicologa clinica, conferma che sempre più persone si rivolgono a lei descrivendosi come “sopraffatte”. Il problema, secondo Blair, non è una singola richiesta, ma la moltitudine di sollecitazioni alla nostra attenzione, aggravate dalla tendenza del nostro cervello a essere distratto da dispositivi e algoritmi.
Sopraffazione vs. Stress: una sottile distinzione
La sopraffazione non è una diagnosi clinica, ma una condizione che può derivare dallo stress. Secondo un’indagine globale, quasi due terzi delle persone sperimentano stress che impatta sulla loro vita quotidiana. Faye Begeti, neuroscienziata, sottolinea che, sebbene ogni persona sopraffatta stia probabilmente vivendo stress, non tutti coloro che sono stressati si sentono sopraffatti. La differenza sta nella percezione di non riuscire a gestire il carico di richieste.
Le cause della sopraffazione: multitasking e FOMO
Uno dei fattori che contribuiscono alla sopraffazione è il mito del multitasking. Il nostro cervello non è progettato per fare più cose contemporaneamente, eppure siamo costantemente spinti a farlo. Inoltre, la “paura di perdersi qualcosa” (FOMO), alimentata dai social media e dalle continue opportunità che ci vengono presentate, può aumentare il senso di sopraffazione.
Alice Boyes, ex psicologa clinica, spiega che ci vengono presentate così tante opportunità, che si tratti di un’attività secondaria, di fitness o di denaro, che la paura di perdersi qualcosa può aumentare quel senso di sopraffazione.
Effetti fisici e mentali della sopraffazione
La sopraffazione non è solo una sensazione psicologica, ma ha anche effetti fisici. Lo stress cronico può aumentare il rischio di diabete e malattie cardiache. A livello cerebrale, può causare una diminuzione della concentrazione e un peggioramento della memoria, portando alla cosiddetta “nebbia cerebrale”.
Begeti descrive lo stato di sopraffazione come “modalità a basso consumo”, in cui il cervello cerca di conservare energia per potenziali emergenze. Se la sopraffazione diventa cronica, può portare al burn out, una condizione che richiede molto tempo per essere superata.
Strategie per combattere la sopraffazione
Per combattere la sopraffazione, è fondamentale adottare strategie che ci aiutino a ripristinare la nostra energia mentale. Queste strategie possono includere l’esercizio fisico, il tempo trascorso con i propri cari, attività piacevoli e la capacità di disconnettersi dalle continue notifiche. Il riposo e il recupero regolari sono fondamentali.
È importante accettare che il mondo è cambiato e che dobbiamo adattarci. Dobbiamo sforzarci di fare molte pause e mantenere il controllo del nostro programma il più possibile. Assicurarsi di dormire a sufficienza e di buona qualità è essenziale. Una volta che ci sentiamo in grado di concentrarci, il passo successivo è dare priorità alle cose che dobbiamo fare.
Accettare i propri limiti e ridefinire la produttività
Dobbiamo abbandonare il mito della produttività come una macchina che non può fermarsi. È importante accettare i propri limiti e ridefinire il concetto di produttività, concentrandosi su ciò che è veramente importante e delegando o eliminando il resto.
La sopraffazione è un problema diffuso, tanto che il quotidiano inglese The Guardian ha dedicato una sezione speciale al tema. Sapere di non essere soli è un primo passo per affrontare questa sfida e ritrovare l’equilibrio nella nostra vita.
Un invito alla consapevolezza e all’azione
La sensazione di sopraffazione è un campanello d’allarme che ci invita a riflettere sul nostro stile di vita e sulle nostre priorità. È un’opportunità per riprendere il controllo della nostra esistenza, imparando a gestire le richieste esterne e a prenderci cura del nostro benessere fisico e mentale. Non si tratta di isolarsi dal mondo, ma di trovare un equilibrio sano tra impegni e momenti di riposo, tra connessione e disconnessione, tra produttività e piacere. Solo così potremo vivere una vita piena e appagante, senza sentirci costantemente sopraffatti.