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Manifestazione di Massa a Guantanamo: Una Risposta alla Politica Migratoria USA
Il governo cubano ha annunciato una manifestazione di massa a Guantanamo, prevista per mercoledì 26 febbraio, con l’obiettivo di radunare almeno 50.000 persone. L’iniziativa è una risposta diretta alla decisione degli Stati Uniti di utilizzare la base navale di Guantanamo per ospitare fino a 30.000 migranti considerati “delinquenti pericolosi”.
Juana Eglis Fernández Louit, segretaria generale della Centrale dei Lavoratori di Cuba di Guantanamo, ha comunicato l’organizzazione dell’evento tramite il suo account X. La mobilitazione coinvolgerà lavoratori dei 15 sindacati della provincia, studenti delle federazioni di istruzione media e universitaria, e membri dei Comitati di Difesa della Rivoluzione (Cdr), tutti invitati a vestire i colori della bandiera nazionale.
Dettagli Logistici e Obiettivi della “Tribuna Anti Imperialista”
Secondo quanto riportato dal sito indipendente 14yMedio, i partecipanti si raduneranno in otto punti di raccolta sparsi per la provincia, da cui saranno poi trasportati alla piazza della Rivoluzione Mariana Grajales Coello di Guantanamo. La manifestazione, denominata “tribuna anti imperialista”, inizierà alle 7 del mattino.
La stampa ufficiale cubana ha sottolineato che la protesta non si limiterà alla questione della base navale e alla rivendicazione del territorio, ma sarà anche un’occasione per denunciare il blocco economico imposto dagli Stati Uniti e le oltre 240 misure che lo intensificano. L’obiettivo è esprimere un fermo rifiuto di qualsiasi atto di ingerenza e riaffermare i principi anti-imperialisti del governo cubano.
Contesto Storico e Politico della Base di Guantanamo
La base navale di Guantanamo è da tempo una fonte di tensione tra Cuba e gli Stati Uniti. Situata in territorio cubano, la base è stata affittata agli Stati Uniti nel 1903, ma il governo cubano ha sempre contestato la legittimità di questa presenza, considerandola un’occupazione illegale. La decisione di utilizzare la base per ospitare migranti considerati pericolosi ha ulteriormente esacerbato le relazioni bilaterali, già tese a causa dell’embargo economico imposto dagli Stati Uniti a Cuba per oltre sessant’anni.
La base di Guantanamo è diventata tristemente nota a livello internazionale per il suo centro di detenzione, dove sono stati rinchiusi sospetti terroristi a seguito degli attentati dell’11 settembre 2001. Le condizioni di detenzione e le pratiche utilizzate nel centro hanno sollevato numerose critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani e governi di tutto il mondo.
Implicazioni e Prospettive Future
La manifestazione di massa a Guantanamo rappresenta un’ulteriore escalation nella complessa relazione tra Cuba e gli Stati Uniti. La decisione di trasferire migranti considerati pericolosi nella base navale è vista da Cuba come una provocazione e un’intensificazione delle politiche ostili da parte degli Stati Uniti. È probabile che questo evento contribuisca a rafforzare il sentimento anti-americano tra la popolazione cubana e a consolidare il sostegno al governo. Resta da vedere come gli Stati Uniti risponderanno a questa mobilitazione e quali saranno le implicazioni a lungo termine per le relazioni bilaterali.