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Decesso di Giuseppe Spagnulo: fine di una vicenda giudiziaria complessa
Giuseppe Spagnulo, 59 anni, è deceduto la notte scorsa a Spinetoli, in provincia di Ascoli Piceno. Spagnulo era stato condannato all’ergastolo insieme alla moglie, Francesca Angiulli, per l’omicidio premeditato e porto abusivo di arma da fuoco in relazione all’assassinio di Antonio Cianfrone, ex vicecomandante della stazione dei carabinieri di Monsampolo, avvenuto il 3 giugno 2020. La notizia della sua morte è stata confermata dal Comune di Spinetoli, dove Spagnulo risiedeva.
Problemi di salute e detenzione carceraria
Da tempo, Giuseppe Spagnulo lottava con gravi problemi di salute, una condizione che aveva portato le autorità carcerarie a concedergli permessi per uscire dal carcere e ricevere le cure necessarie in strutture ospedaliere. Nonostante le cure, le sue condizioni si sono aggravate, portando al decesso avvenuto intorno all’una di notte.
Il caso Cianfrone: un omicidio premeditato
L’omicidio di Antonio Cianfrone, avvenuto il 3 giugno 2020 a Spinetoli, ha scosso la comunità locale. Cianfrone, ex vicecomandante dei carabinieri, fu assassinato mentre faceva jogging lungo la pista ciclopedonale di San Pio X. Le indagini portarono rapidamente all’arresto di Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli, accusati di omicidio premeditato. Secondo l’accusa, i due coniugi arrivarono in moto sul luogo del delitto e colpirono Cianfrone con premeditazione.
Il processo e le sentenze: un percorso giudiziario travagliato
Il processo di primo grado, celebrato presso la Corte d’Assise di Macerata, si concluse con la condanna all’ergastolo per Giuseppe Spagnulo e una pena di 16 anni di reclusione per Francesca Angiulli. Il procuratore capo di Ascoli, Umberto Monti, impugnò la sentenza, ritenendo che anche la Angiulli dovesse essere condannata all’ergastolo, contestando l’attenuante della minima partecipazione concessa in primo grado. In secondo grado, la Corte d’Assise d’Appello ribaltò la sentenza, condannando anche Francesca Angiulli all’ergastolo, equiparando la sua responsabilità a quella del marito.
La difesa e la negazione delle accuse
Nel corso del processo, Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli hanno sempre negato di essere gli autori dell’omicidio di Antonio Cianfrone. Nonostante le prove presentate dall’accusa, i due coniugi hanno sostenuto la loro innocenza, affermando di non essere stati presenti sul luogo del delitto. La loro difesa non è stata sufficiente a convincere i giudici, che li hanno ritenuti colpevoli dell’omicidio premeditato dell’ex carabiniere.
Riflessioni sulla giustizia e la fine di una storia
La morte di Giuseppe Spagnulo segna la fine di una vicenda giudiziaria complessa e dolorosa. Restano le domande e le riflessioni su un crimine che ha sconvolto una comunità e sulla giustizia che, pur avendo fatto il suo corso, non può cancellare il dolore e le conseguenze di un atto così grave. La verità processuale è stata accertata, ma la verità interiore dei protagonisti rimane un mistero.