
Un asteroide sotto osservazione
L’asteroide 2024 YR4, un corpo roccioso di dimensioni comprese tra i 40 e i 90 metri, sta tenendo con il fiato sospeso gli esperti di tutto il mondo. Attualmente situato a circa metà della distanza tra la Terra e il Sole (0,56 unità astronomiche), si sta allontanando dal nostro pianeta a una velocità di 82.000 chilometri orari. La sua orbita è costantemente monitorata da agenzie spaziali come la NASA e l’ESA, che utilizzano sofisticati software per calcolare il rischio di impatto con la Terra.
Il ‘balletto’ delle probabilità
Le stime del rischio di impatto sono in continuo aggiornamento, con una leggera discrepanza tra i valori calcolati dalla NASA e dall’ESA. Questa differenza, come spiega Luca Conversi, responsabile del Centro di coordinamento degli oggetti Vicini alla Terra dell’ESA, è dovuta ai diversi algoritmi utilizzati per l’elaborazione dei dati. Tuttavia, i risultati rimangono concordanti e rientrano nella stessa ‘forchetta’.
La sfida di prevedere il futuro
La difficoltà principale risiede nel prevedere con precisione la posizione dell’asteroide tra sette anni. Il ‘corridoio di rischio’, ovvero la regione di spazio in cui potrebbe passare l’asteroide, è attualmente più grande della distanza Terra-Luna, ma si sta gradualmente restringendo grazie alle nuove misurazioni. Se la Terra occupa una porzione significativa di questo corridoio, la probabilità di impatto aumenta. La speranza è che il corridoio si restringa a tal punto da escludere completamente la Terra, una possibilità che gli esperti ritengono probabile nel 75-80% dei casi entro aprile.
Uno sguardo al futuro (e alle possibili conseguenze)
Nel caso in cui l’orbita dell’asteroide dovesse passare a poche migliaia di chilometri dalla Terra, sarà necessario attendere il 2028 per avere una risposta definitiva. La task force dell’ONU, lo Space Mission Planning Advisory Group, si riunirà tra aprile e maggio per valutare i nuovi dati e pianificare eventuali strategie di mitigazione del rischio.Nonostante l’aumento delle stime, Conversi rassicura: “Al momento non c’è motivo per avere paura ma rimaniamo in allerta”. Inoltre, sottolinea che l’Europa non correrebbe rischi diretti, in quanto l’eventuale impatto interesserebbe una fascia che attraversa il Pacifico orientale, il centro America, l’Atlantico, l’Africa, la Penisola arabica e l’India. Pertanto, l’impatto avverrebbe molto probabilmente in mare o in una zona desertica.
Rischio asteroidi: tra scienza, allarmismo e prevenzione
La vicenda dell’asteroide 2024 YR4 solleva importanti questioni sulla percezione del rischio e sulla necessità di investire nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie per la difesa planetaria. Se da un lato è fondamentale monitorare costantemente gli oggetti potenzialmente pericolosi, dall’altro è altrettanto importante evitare allarmismi ingiustificati, basandosi su dati scientifici e analisi accurate. La collaborazione internazionale e la trasparenza delle informazioni sono elementi chiave per affrontare efficacemente questa sfida.