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Dinamica dell’aggressione
Nella serata di ieri, un ragazzo di 19 anni, italiano di origine marocchina, è stato vittima di un’aggressione davanti al centro commerciale Merlata Bloom a Milano. Secondo le testimonianze raccolte dalla fidanzata, italiana di origine ecuadoriana, e da un altro testimone, la coppia è stata avvicinata da un giovane nordafricano che ha chiesto una sigaretta. Dopo aver ricevuto la sigaretta, un secondo giovane si è avvicinato, identificato come una persona con cui la vittima aveva avuto una discussione in precedenza durante l’estate.
L’escalation della violenza
Mentre la coppia cercava di allontanarsi, la situazione è degenerata. Il giovane che aveva inizialmente chiesto la sigaretta ha estratto un coltello e ha aggredito il 19enne, colpendolo a una mano, alla testa e alla schiena. L’aggressione è avvenuta alla presenza di altri tre ragazzi, anch’essi descritti come nordafricani. Dopo l’aggressione, il gruppo è fuggito portando via l’iPhone e il monopattino della vittima.
Soccorso e condizioni della vittima
Il 19enne è stato immediatamente soccorso e trasportato all’ospedale Niguarda di Milano. Inizialmente, le sue condizioni sono apparse critiche, destando seria preoccupazione. Fortunatamente, dopo le prime cure, la situazione è migliorata e il giovane è stato dimesso con una prognosi di 20 giorni.
Indagini in corso
Gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato Bonola sono al lavoro per fare luce sull’accaduto. Le forze dell’ordine stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza comunali e degli edifici privati presenti nella zona. L’obiettivo è identificare i responsabili dell’aggressione, che si presume appartengano a un gruppo che staziona abitualmente nei pressi del centro commerciale Merlata Bloom.
Riflessioni sull’accaduto
L’aggressione al Merlata Bloom solleva preoccupazioni sulla sicurezza nelle aree commerciali e sulla presenza di gruppi giovanili marginalizzati. È fondamentale un intervento coordinato tra forze dell’ordine e servizi sociali per prevenire episodi simili e offrire opportunità di inclusione ai giovani a rischio.