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Donne fuori dal canone: il coraggio di Costanza e Sibilla
Nel suo romanzo ‘Le Sibille’ (Solferino, pp. 192, 17 euro), Vincenza Alfano narra le storie di donne che si ribellano al ruolo tradizionale di moglie, madre e casalinga, affrontando conseguenze devastanti. Il libro esplora la vita di Costanza, raccontata dalla figlia Emma, una donna che aspira a scrivere il romanzo perfetto per lasciare un’impronta indelebile. Questo desiderio risuona con la vicenda di Sibilla Aleramo, scrittrice imprigionata in un matrimonio oppressivo e violento, dal quale si libera a costo di rinunciare alla crescita del figlio.
Emma: una lettrice alla scoperta di connessioni inattese
Emma, lettrice appassionata, scopre le affinità tra queste ‘sibille’. Il romanzo ‘Una donna’ di Sibilla Aleramo, il primo di Rina Faccio, si rivela una folgorazione. Emma narra come sua madre Costanza, pur sentendo il peso del desiderio di maternità, si ritagliava spazi per scrivere di nascosto, percependo la scrittura come un ostacolo ai suoi ‘doveri matrimoniali’. La storia di Costanza si intreccia con quella di Sibilla Aleramo, entrambe soffocate dalle aspettative maschili che vedono nella donna una buona moglie e non un’artista.
La fuga dal ‘carcere matrimoniale’ e il tentativo di suicidio
Sibilla Aleramo riversa sulla carta il suo viaggio interiore, i drammi che la conducono a un tentativo di suicidio, dopo il quale riesce a fuggire dal ‘carcere matrimoniale’. La vita di Emma e Costanza è segnata da un rapporto conflittuale, fin dai tempi della scuola, con Emma che oscilla tra amore e odio verso una madre così diversa dalle altre. Emma desidera una vita ‘normale’, mentre le scelte di Costanza, che arriva a dichiararsi incapace di intendere e volere per ottenere l’annullamento del matrimonio, sembrano allontanarle sempre di più. Un giorno, un biglietto con scritto ‘Perdonami, se puoi’ precede un gesto disperato: Costanza si getta dal balcone, ma miracolosamente si salva.
‘Una donna’ come filo conduttore e la ricerca di una ‘stanza tutta per sé’
Il libro ‘Una donna’ di Aleramo, donatole dalla madre anni prima, aiuta Emma a superare i sensi di colpa e le domande che un gesto così estremo porta con sé. Emma scopre connessioni sorprendenti tra i due destini, tanto che le vite di Sibilla e Costanza sembrano sovrapporsi. Entrambe sono alla ricerca di un uomo da amare, e nel caso di Sibilla Aleramo questo si traduce in incontri con uomini di lettere e poeti, culminando nella relazione con Dino Campana, che sfocia nella follia. Nel finale, Costanza trova un piccolo appartamento dove vivere sola e scrivere, e anche in questo caso Aleramo diventa il collante tra le loro vite. Emma spera che la madre abbia trovato la sua ‘povera stanza solitaria’, come quella di Sibilla in via Margutta, dove la scrittrice si trasferì nel 1925 dopo un periodo di precarietà. Un ambiente piccolo, freddo e buio, ma finalmente un approdo sicuro.
Un’ode alla resilienza femminile e alla ricerca di sé
‘Le Sibille’ è un’opera che celebra la resilienza femminile e la ricerca di sé attraverso la scrittura e la ribellione alle convenzioni sociali. Vincenza Alfano tesse un racconto intenso e commovente, mettendo in luce le difficoltà affrontate dalle donne che osano sfidare le aspettative e inseguire i propri sogni, anche a costo di grandi sacrifici. Il libro invita a riflettere sul ruolo della donna nella società e sulla necessità di superare stereotipi e pregiudizi che ancora oggi limitano la sua libertà e realizzazione personale.