
Un grido di dolore e speranza dalla Commissione Periferie
“Quando mi è successa l’immane tragedia io dissi su quel luogo ai giornalisti ‘se io non trasformo le tre pallottole di piombo in tre pallottole d’oro, non mi alzerò mai più’. Ma se non mi alzerò più io, non si alzeranno più gli amici di Giogiò né la sorella, non si alzerà una comunità intera”. Con queste parole cariche di emozione e determinazione, Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista tragicamente scomparso a Napoli il 31 agosto 2023, si è presentata in audizione alla Camera, di fronte alla Commissione parlamentare d’inchiesta sullo stato di sicurezza e degrado delle città e delle loro periferie. La sua testimonianza, presieduta da Alessandro Battilocchio (FI), presidente della Commissione Periferie, è un appello accorato a trasformare il dolore in azione, la disperazione in speranza.
‘Giogiò vive’: Un’associazione per la legalità e la bellezza
Daniela Di Maggio ha trasformato il suo dolore in un progetto concreto, creando l’associazione ‘Giogiò vive’ con l’obiettivo di promuovere, soprattutto nelle scuole, campagne per la legalità. Durante l’audizione, è stato proiettato un toccante video realizzato da due giovani, uno dei quali proveniente dal quartiere di Scampia, intitolato ‘Tre pallottole di bellezza’. Un titolo che racchiude la filosofia di vita che Daniela Di Maggio vuole diffondere: trasformare il male in bene, il dolore in bellezza.
Un funerale di Stato per un ragazzo comune
“Al funerale di Giogiò sono arrivate 10mila persone, era un ragazzo comune e ha avuto funerali di Stato”, ha ricordato con orgoglio e commozione Daniela Di Maggio. Un riconoscimento, quello delle istituzioni e della comunità, che testimonia l’impatto che Giovanbattista Cutolo ha avuto sulla sua città e sul suo Paese. A seguito della tragedia, il giovane musicista è stato insignito della medaglia d’oro al valore civile, un simbolo tangibile del suo coraggio e della sua umanità.
La ‘rivoluzione gentile’ di Daniela Di Maggio
“Questo processo di ribellione gentile sta portando a dei risultati meravigliosi”, ha aggiunto Daniela Di Maggio, raccontando il suo impegno nel portare “amore e bellezza in una epoca in cui c’è sopraffazione, violenza”. Attraverso incontri nelle scuole, nei teatri, negli oratori e persino nel carcere di Poggioreale, la madre di Giogiò sta diffondendo un messaggio di speranza e di cambiamento. “Alla gentilezza ho dato del Lei perché per me la gentilezza è proprio una persona e deve essere la gentilezza a fare una rivoluzione vera e oggettiva”.
La formula Giovanbattista Cutolo: Amore, bellezza, arte, musica, lealtà
Ricordando la tragica sera della morte di Giogiò, Daniela Di Maggio ha sottolineato come il figlio “non ci ha pensato due volte a salvare quel ragazzo in difficoltà perché dentro di lui c’era l’armonia data dalle frequenze della musica che lui ascoltava ed eseguiva ogni giorno”. Per questo, “quella bellezza che era insita nell’animo di mio figlio è l’unica formula da sdoganare”. Un invito a portare l’esempio di Giovanbattista Cutolo, “che viveva in un ecosistema perfetto: amore, bellezza, arte, musica, amici lealtà”, in quei “luoghi brutti, dimenticati, di sacche di disperazione” dove la speranza sembra svanire.”Noi dobbiamo dimostrare che con il bello, con l’amore, la tenerezza e la gentilezza possiamo veramente cambiare lo stato delle cose”, ha concluso Daniela Di Maggio, lanciando un appello a tutti i cittadini, alle istituzioni e alla società civile a unirsi in questa ‘rivoluzione gentile’ per onorare la memoria di Giogiò e costruire un futuro migliore per tutti.
Un appello alla responsabilità collettiva
La testimonianza di Daniela Di Maggio è un potente promemoria della necessità di un impegno collettivo per contrastare il degrado e la violenza nelle nostre città. La sua iniziativa di trasformare il dolore in azione, promuovendo la legalità e la bellezza attraverso l’arte e la cultura, rappresenta un esempio di resilienza e di speranza che merita di essere sostenuto e replicato. È fondamentale che le istituzioni, la società civile e ogni singolo cittadino si sentano chiamati in causa per costruire un futuro in cui i valori di amore, rispetto e solidarietà prevalgano sulla violenza e sull’indifferenza.