
Un allarme sociale condiviso: l’appello di Gubitosi
“Condivido la sollecitazione lanciata questa mattina dal senatore a vita Renzo Piano attraverso le pagine di “Repubblica”: un grido d’aiuto che sento di dover sottoscrivere, sostenere e condividere. Questo è un allarme sociale che non va assolutamente sottovalutato”. Con queste parole, Claudio Gubitosi, ideatore e fondatore di Giffoni, si schiera apertamente a sostegno dell’appello lanciato da Renzo Piano riguardo alla crisi che sta colpendo le sale cinematografiche italiane.
Sostegno del Ministero e declino commerciale: un problema da affrontare
Gubitosi riconosce l’impegno del Ministero della Cultura nel sostenere l’adeguamento tecnologico e il miglioramento delle sale cinematografiche, ma evidenzia come persista un problema legato alla sostenibilità e al declino commerciale dell’esercizio cinematografico, soprattutto nelle grandi città. “Va dato atto al Ministero della Cultura di essere intervenuto con determinazione in questi ultimi anni per sostenere l’adeguamento tecnologico delle nostre sale, la loro confortevolezza, il miglioramento complessivo dell’esperienza cinematografica. I risultati di questa politica sono stati evidenti. Esiste, però, un problema legato alla sostenibilità e quindi al declino commerciale dell’esercizio cinematografico, in particolare nelle grandi città, come scrive con competenza il senatore Piano. E’ una questione su cui intervenire con prontezza per contrastarlo”, afferma Gubitosi.
Giffoni e l’impegno per l’esercizio cinematografico
Giffoni ha sempre considerato l’esercizio cinematografico un elemento fondamentale della sua identità. “Giffoni ha fatto dell’esercizio cinematografico uno dei suoi cavalli di battaglia. Siamo fieramente esercenti e crediamo moltissimo nel valore della sala come luogo di visione collettiva. Da anni abbiamo lanciato un appello affinché gli operatori culturali che animano i tanti festival cinematografici in Italia si impegnino a sostegno delle sale”, sottolinea Gubitosi.
Esempi virtuosi e difficoltà persistenti
Gubitosi cita esempi positivi di operatori culturali che si sono impegnati per salvare le sale cinematografiche, come l’esperienza di “Alice nella città” a Roma e l’impresa della Fondazione “Piccolo America”. Ricorda anche storie di esercenti che, con grandi sacrifici, mantengono vive le sale in piccoli centri, come a Cittanova in Calabria e a Montescaglioso in Basilicata. Tuttavia, Gubitosi riconosce le difficoltà di gestione dei cinema, soprattutto in realtà più piccole, e il problema dell’aumento del costo dei biglietti. Inoltre, sottolinea il fenomeno della riconversione delle sale da parte dei grandi gruppi, che spesso preferiscono destinarle ad altri usi per un immediato successo economico.
Rivedere le politiche di intervento e incentivi
“Ecco perché – sottolinea il patron di Giffoni – credo sia opportuno rivedere la politica di interventi e di incentivi legati al cinema per il ruolo che questi svolgono soprattutto in una congiuntura economica, come quella attuale, molto complessa e che incide su tantissime voci di costo, dall’energia al personale”. Gubitosi auspica una riflessione sulle politiche di sostegno al cinema, affinché si tenga conto delle difficoltà del settore e si promuovano interventi mirati a preservare le sale cinematografiche come luoghi di cultura e aggregazione sociale.
Un futuro incerto per le sale cinematografiche: la necessità di un intervento urgente
L’appello di Renzo Piano, sostenuto con forza da Claudio Gubitosi, mette in luce una problematica urgente che rischia di impoverire il panorama culturale italiano. La chiusura delle sale cinematografiche non rappresenta solo una perdita economica, ma anche un danno per la socialità e per la diffusione della cultura cinematografica. È fondamentale che le istituzioni, gli operatori del settore e il pubblico si uniscano per trovare soluzioni concrete e sostenibili, che permettano di preservare questi importanti luoghi di aggregazione e di promuovere la fruizione del cinema come esperienza collettiva.