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L’ANM in Audizione: Difesa dei Principi Costituzionali e Timori di Assoggettamento Politico
Il neo presidente dell’ANM, Cesare Parodi, ha ribadito in audizione alla commissione Affari Costituzionali del Senato la ferma opposizione dell’associazione alla riforma della giustizia. Parodi ha sottolineato che l’ANM non intende “difendere privilegi”, ma piuttosto salvaguardare “alcuni principi attuali della Costituzione”. Al centro delle contestazioni vi è la separazione delle carriere, una delle principali ragioni che hanno spinto la categoria a proclamare lo sciopero, confermato per il 27 febbraio, nonostante i tentativi di dialogo con il governo e l’incontro fissato con la premier Meloni per il 5 marzo.
Secondo Parodi, la riforma in discussione rischia di compromettere i tempi e l’efficienza della giustizia, offrendo minori garanzie per i cittadini rispetto all’attuale sistema. La “principale preoccupazione” delle toghe è il “timore dell’assoggettamento” alla politica, un pericolo accentuato da elementi della riforma che, a loro avviso, potrebbero indebolire il ruolo della magistratura.
I Quattro Punti Critici della Riforma Secondo l’ANM
Parodi ha individuato quattro punti critici nella riforma proposta:
- L’Alta Corte di Giustizia: considerata una nuova sede di valutazione “svincolata dal Csm”, una scelta che desta “stupore” nell’ANM.
- Il Sorteggio: visto come un “enorme rischio” legato alla “rappresentatività”.
- Il Doppio Csm: l’ANM si interroga sull’opportunità di un organo che si occupi di funzioni delicatissime che incidono sulla funzionalità della giustizia da un’unica prospettiva.
- La Separazione delle Carriere: Parodi ha espresso il timore che, in quanto potenziale indagato, si sentirebbe meno garantito sapendo che il pubblico ministero non conduce un’indagine a 360 gradi.
Il Governo Difende la Riforma: Separazione delle Carriere come Garanzia di Autonomia
Il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha difeso la riforma sulla separazione delle carriere, definendola “equilibrata” e rispettosa dei principi di autonomia e indipendenza della magistratura. Sisto ha categoricamente negato che la riforma possa portare il pubblico ministero sotto il controllo dell’esecutivo, accusando invece una “resistenza corporativa” da parte di una certa magistratura. Secondo il viceministro, la posizione dell’ANM rischia di trasformarsi in una lotta politica contro il governo, polarizzando il dibattito tra centrodestra e centrosinistra.
Appoggio alla Riforma da Altre Fazioni: Unione delle Camere Penali e Fondazione Einaudi
L’Unione delle Camere penali italiane ha espresso “in generale apprezzamento per il disegno di legge governativo”, che recepisce la proposta dell’UCPI di realizzare la separazione delle carriere attraverso la creazione di due distinti Csm, garantendo la piena autonomia e indipendenza sia del giudice che del magistrato d’accusa. Anche per il presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Giuseppe Benedetto, “il doppio Csm è il cardine stesso della riforma costituzionale”.
Un Confronto Necessario per il Futuro della Giustizia
La riforma della giustizia è un tema complesso e delicato, che tocca principi fondamentali del nostro sistema democratico. Il confronto tra le diverse posizioni, pur acceso, è necessario per trovare un equilibrio che garantisca l’efficienza della giustizia, l’indipendenza della magistratura e la tutela dei diritti dei cittadini. Sarà fondamentale che il dialogo tra governo e magistratura prosegua, al fine di superare le divergenze e trovare soluzioni condivise che rafforzino il sistema giudiziario italiano.