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Un appello all’autenticità artistica
Nel cuore del Festival di Berlino, Ethan Hawke, protagonista del film ‘Blue Moon’ di Richard Linklater, ha lanciato un appassionato appello in difesa dell’arte autentica. Durante la conferenza stampa, l’attore ha espresso preoccupazione per la crescente commercializzazione dell’arte, affermando che quando il denaro diventa la priorità, si rischia di omologare la creatività, favorendo un’arte generica che soddisfi il gusto del grande pubblico, a discapito di espressioni più originali e ricercate. Hawke ha sottolineato come, in questo scenario, l’arte di valore, quella che richiede un impegno e una sensibilità maggiori, venga spesso trascurata e marginalizzata, poiché considerata meno redditizia. La sua denuncia è un invito a valorizzare la diversità e l’autenticità nell’arte, sostenendo gli artisti che non si piegano alle logiche del mercato e che continuano a perseguire la propria visione, anche a costo di non ottenere un successo immediato.
‘Blue Moon’: un biopic intenso e commovente
‘Blue Moon’, presentato in concorso al Festival di Berlino, è un biopic che scava nel profondo della vita di Lorenz Hart, interpretato da un Ethan Hawke trasformato e intenso. Il film racconta gli ultimi anni del paroliere, celebre per aver collaborato con Richard Rodgers alla creazione di musical di successo e canzoni iconiche come ‘Blue Moon’, ‘Where or When’ e ‘Falling in Love with Love’. La pellicola affronta con delicatezza e profondità i temi dell’alcolismo, dei problemi di salute mentale e della tormentata sessualità di Hart, ambientando la narrazione nell’America degli anni ’40. Centrale nel film è la rappresentazione del Sardi’s Restaurant e della serata del 31 marzo 1943, in occasione del debutto di ‘Oklahoma!’, la prima collaborazione di Rodgers con Oscar Hammerstein, avvenuta in seguito alla sostituzione di Hart. Hawke ha descritto la sceneggiatura di ‘Blue Moon’ come la più bella che abbia mai letto, elogiandone la capacità di raccontare la complessità di un uomo che ha vissuto con dolore la propria identità in un’epoca di forti pregiudizi.
Un progetto a lungo termine
La realizzazione di ‘Blue Moon’ ha richiesto più di un decennio di preparazione. Ethan Hawke ha rivelato di aver ricevuto la sceneggiatura per la prima volta dodici anni fa, ma Richard Linklater ha voluto attendere che l’attore diventasse meno attraente per incarnare al meglio il personaggio di Lorenz Hart. Hawke ha raccontato di aver immediatamente espresso il proprio entusiasmo per il progetto, ma Linklater ha insistito per rimandare le riprese, rileggendo e perfezionando la sceneggiatura ogni due anni. Solo quando il regista ha visto Hawke in un’intervista televisiva, ha ritenuto che l’attore fosse finalmente pronto per il ruolo. La lunga gestazione del film testimonia la cura e l’attenzione che Linklater ha dedicato alla realizzazione di questo biopic, che si distingue per il suo impianto teatrale e per la scelta di girare quasi interamente in tempo reale, come un’unica lunga scena. Hawke ha sottolineato come le prove approfondite abbiano reso più agevole il lavoro sul set, permettendo agli attori di immergersi completamente nei propri personaggi.
Un’ode all’amicizia
Al di là della biografia di Lorenz Hart, ‘Blue Moon’ è soprattutto una storia di amicizia, un tema complesso e sfumato che il film riesce a rappresentare con sensibilità e profondità. Hawke ha evidenziato come l’amicizia sia un sentimento difficile da raccontare, poiché privo degli alti e bassi che caratterizzano l’amore. Il film esplora il legame tra Hart e Rodgers, mostrando le difficoltà, le incomprensioni e i momenti di crisi che hanno segnato la loro collaborazione, ma anche l’affetto e la stima reciproca che li hanno sempre uniti. ‘Blue Moon’ è un’ode all’amicizia, un sentimento prezioso che può aiutare a superare le difficoltà e a trovare un senso nella vita.
L’arte come specchio della società
L’appello di Ethan Hawke a Berlino risuona come un monito per il mondo dell’arte contemporanea. La sua denuncia della commercializzazione e dell’omologazione culturale invita a una riflessione profonda sul ruolo dell’arte nella società. ‘Blue Moon’ ci ricorda l’importanza di valorizzare la diversità e l’autenticità, sostenendo gli artisti che non si piegano alle logiche del mercato e che continuano a creare opere che ci sfidano, ci emozionano e ci fanno riflettere. L’arte, come specchio della società, deve essere libera di esprimere tutte le sfumature dell’esperienza umana, senza censure o compromessi.